scarica il bollettino Insieme del 18 novembre
Ho conosciuto in questi giorni un ragazzo, Matteo F. Conosciuto per modo di dire, perché è morto alcuni anni fa, a 19 anni. Di tumore alla testa, dopo una malattia vissuta con
consapevolezza, fede e speranza. Ha lasciato un diario, ingenuo e al tempo stesso profondo. Scrive: “Spero di riuscire a realizzare la mia missione di “infiltrato” tra i giovani, parlando
loro di Dio (illuminato proprio da Lui)… Osservo chi mi sta intorno, per entrare fra loro silenzioso come un virus e contagiarli di una malattia senza cura, l’Amore!”.
Tanto di cappello a un ragazzo che sa pensare, scrivere e vivere cose del genere. E mi viene in mente una frase dei salmi: “Per i santi che sono sulla terra del Signore, come ha reso grande il mio affetto per loro”. Sottolineo la parola -affetto-. In questa nostra atmosfera inquinata da odio, violenza e tutto il resto, abbiamo proprio bisogno di boccate d’aria pura. Probabilmente non solo di boccate, ma di bombole, come
l’ossigeno all’ospedale. Abbiamo bisogno di persone semplici, profonde e giuste, che come “alberi piantati lungo il fiume” purifichino l’ambiente. E ci ridonino fiducia nell’umanità.
Un caro saluto.
don Gianni.