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Chissà se ci siamo mai trovati a pronunciare questa frase; probabilmente sì, è capitato a tutti di ricevere qualche colpo basso da qualcuno di cui ci fidavamo (in politica è diventato celebre a
proposito lo “stai sereno”…).
Qualche volta la posta in gioco è grande, altre meno, ma sempre ricevere una fregatura ci lascia con una sensazione amara e una ferita, la diffidenza, che tarda a guarire.
Di chi ci potremo mai fidare? È una domanda che esprime una delle crisi dei nostri tempi.
Non so dare ovviamente una risposta. Ma… e se girassimo la questione? Voglio dire: se invece di lamentarmi che non c’è nessuno di cui fidarmi, non cerco di essere io un tipo fidato? Uno che non ti frega, che resta fedele anche di fronte al rischio di rimetterci?
Forse non è un atteggiamento molto di moda. Ma non è nemmeno una rarità. Anzi. Talvolta, ad affrontare il mondo con un po’ di fiducia (e dico fiducia, non ingenuità o superficialità), ci accorgiamo che il prossimo non è proprio tutto così malvagio.
Un caro saluto. don Gianni.