Un profeta che canta l’amore

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In questi giorni passati la liturgia ci proponeva le letture del profeta Osea.
A me è sempre piaciuto questo Osea, perché ha i piedi molto per terra, sa fare i conti con la cattiveria umana, o comunque con la nostra miseria o debolezza, se non è proprio cattiveria; la sa guardare in faccia senza perdere la sua fiducia profonda, la capacità di vedere il lato positivo delle cose, anche quando questo lato positivo è piccolo piccolo…
Parla tanto e con profondità della bellezza e della forza dell’amore.
Di quale amore? Dell’amore di Dio o dell’amore umano? Di tutti e due! Anzi no: l’amore è amore punto e basta, senza aggettivi.
E se volete proprio fare la differenza: l’amore umano qualche volta zoppica, l’amore di Dio no.
E Osea descrive la bellezza dell’amore, anche di quello zoppicante, come è il nostro. Un amore che fa star bene: non solo la gente, ma anche le cose, la natura, addirittura il cosmo, l’universo, che funziona anch’esso per amore.
Lo so, noi guardiamo all’universo piuttosto con gli occhi di Einstein che di Osea, però chi lo dice che i due non possano, anzi non debbano, darsi la mano?!
Un caro saluto.

don Gianni.