scarica il bollettino Insieme del 16 dicembre
È uno dei commenti sentiti alla radio questo venerdì, a proposito dell’attentato di Strasburgo… riferito alla morte del terrorista, ovviamente.
Una tristezza infinita. Per le vittime innocenti, anzitutto, fra i quali il giornalista nostro concittadino e per i loro famigliari.
Ma tristezza anche per questo commento, pronunciato con orgoglio e spacciato come senso di giustizia.
Io non ci sto. Capisco che possa essere una reazione istintiva di fronte alla crudeltà dei terroristi, ma sono convinto che questa reazione deve essere superata dall’umanità di chi si arresta davanti alla realtà della vita e della morte, di chi è vittima e di chi è
carnefice. Senza assolvere o senza giustificare, ma anche senza disprezzare.
E mi rattrista che la nostra sensibilità umana si deteriori in questa maniera.
Mi vengono in mente le parole di un’altra vittima, uno dei sette monaci di Tibherine, beati recenti, uccisi dallo stesso terrorismo islamico, che nel suo testamento, prevedendo il suo
assassinio, si rivolge al suo futuro assassino scrivendo: In questo grazie comprendo tutti… Anche te, amico dell’ultimo minuto, che non sapevi quel che facevi. Sì, anche per te voglio prevedere questo Grazie e questo Addio. E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni beati, in Paradiso, se piacerà a Dio, nostro Padre comune. Amen! Insciallah.
Un caro saluto.
don Gianni.