Scarica il bollettino Insieme del 17 Dicembre
Chi di noi non ha mai “accusato” (in senso bonario, intendo) i
propri genitori di preferire quel fratello o quella sorella. Capita
spesso, nelle famiglie normali: ho sentito spesso i figli rimproverare
col sorriso i genitori di nutrire un debole per l’uno o per l’altra; e i
genitori accettano, col sorriso, questo rimprovero, consapevoli di
questa “sfumatura particolare”, che non intacca però la sostanza e la
verità del loro volere bene ai figli.
Il Signore non fa preferenze, dicevano i giovani del nostro
decanato ieri sera nella loro celebrazione della riconciliazione.
Non fa preferenze di merito, anzi, se c’è una preferenza che
usa, è per chi è meno “quotato” davanti a lui, per la classica
pecorella smarrita.
C’è scritto nel vangelo, lo sappiamo. Ma non solo nel vangelo.
È scritto anche nella realtà di tantissime nostre famiglie, imperfette
finché si vuole, lacerate, magari ritenute perfino incapaci di
educare, eppure testimoni, a volte inconsapevoli, che l’amore non
dev’essere meritato.
Che l’amore, soprattutto (ma non solo) dei genitori è, per dirla
con un’espressione che va di moda ai nostri giorni, “a prescindere”.
Proprio come l’amore di Dio.
Un caro saluto.
don Gianni.