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Continuano, e nel dirlo mi prende un po’ di irritazione, i proclami e gli appelli alla generosità pretesa e imposta… agli altri, quelli di coloro che dicono ad altri che bisogna essere solidali e bla bla bla.
Per fortuna poi mi accorgo, e qui l’irritazione mi passa, che c’è un bel distacco fra i proclami di tanti arruffapopoli in auge sui media e l’agire della gente comune, che crede e vive concretamente la solidarietà e non ci pensa neanche a proclamare a gran voce “donate”, ma dice sommessamente “dono quel che posso”.
E a guardare bene ci si accorge che questo non vale solo nella generosità, ma in tanti altri campi della nostra vita quotidiana. E l’irritazione dell’inizio diventa sorriso.
Un marziano che captasse le nostre radio e le nostre tv o i nostri social si farebbe, immagino, un quadro piuttosto meschino dell’umanità: ci classificherebbe cinici, crudeli, litigiosi, egoisti, superficiali innamorati di futilità…
Ma poi, se atterrasse con la sua astronave fra la gente comune, non ci metterebbe molto a cambiare idea.
Meno male. Vuol dire che quel “pace a voi” di Gesù Risorto ha attecchito, almeno un po’.
Un caro saluto.
don Gianni.