scarica il bollettino Insieme del 6 ottobre
“Io, i miei affari col Signoreddio, me li sbrigo da solo”. Chissà quante volte abbiamo sentito o forse anche pensato e detto una frase simile!
È un concetto giusto, e anche doveroso, almeno in parte: c’è bisogno di un rapporto personale con il Signore e se manca questo “a tu per tu” con Dio o con Gesù, la nostra fede, alla prima contrarietà o quando vengono meno certe condizioni, va a farsi benedire (nel senso che sparisce, va su per il camino…).
Ma non basta l’“a tu per tu”. C’è bisogno anche della comunità. Almeno così appare, mi sembra, da quello che Gesù fa e dice nel vangelo: la preghiera che ci ha insegnato inizia con “Padre nostro”, non “Padre mio”.
È vero che qualche volta il vivere assieme può essere un limite perché ci sentiamo osservati, controllati e talvolta anche giudicati, è anche vero che talvolta andare d’accordo in tanti è particolarmente difficile, però queste difficoltà le dobbiamo affrontare e superare in una fraternità più profonda, non nell’isolamento.
Un caro saluto.don Gianni.