Scarica il bollettino Insieme 28 aprile

Cari parrocchiani,
man mano che ci allontaniamo dai giorni di Pasqua, la liturgia fa memoria di quelle parole di Gesù e di certi eventi della Chiesa che aiutano i fedeli a perseverare in una fede ricca di frutti.
Il Signore ha portato Paolo sulla via della conversione. Il suo nome originario, Saul, ricordava la potenza e la grandezza di uno di più importanti re di Israele. Poi prese il nome di Paolo, che significa “piccolo” (paulus). Da violento qual era, Paolo lotta con il proprio orgoglio fino a definirsi il “più piccolo tra gli apostoli” (1 Corinzi 15,9). Questa lotta andrà avanti tutta la vita ed egli dovrà restare attaccato alla vite che è Cristo (Vangelo).
Anche noi siamo invitati a lottare per “rimanere in Cristo” anche se il nostro cuore è infedele e smemorato, perché nutriamo la speranza che “Dio è più grande del nostro cuore” (II lettura).

Buona quinta domenica di Pasqua!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 21 aprile

Cari parrocchiani,
quanto, nella nostra vita, siamo in grado di distinguere i “buoni pastori” dai “mercenari”?
Può capitare che per comodità, illusione o falsa speranza, scegliamo la guida sbagliata e così vediamo nel mercenario un modello da seguire, crediamo in lui e quasi ne diventiamo delle sterili imitazioni, “pecore” nella più comune accezione negativa. Pensiamo, ad esempio, come la società esalti i cosiddetti “influencer” inducendo alla psicosi del “mi piace”. Di fatto… quante persone seguiamo con i nostri “profili social”? Quante di queste possono essere per noi “buone guide” anziché “mercenari”?
Come riconoscere, allora, il “buon pastore”? Ce lo suggerisce Gesù stesso: cercare chi possa conoscerci veramente, chi possa consigliarci, chi sappia spendersi per noi e venire a cercarci quando ci perdiamo.

Buona quarta domenica di Pasqua!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 14 aprile

Cari parrocchiani,
la via della gloria – dice Gesù ai discepoli – non passa attraverso la vittoria politica o militare sui Romani e sulla classe dirigente locale, bensì attraverso il farsi carico della sofferenza altrui.
Il fatto è che noi non crediamo che nella croce ci sia la salvezza, perché non vogliamo spogliarci di noi stessi.
Siamo sempre pronti a suggerire agli altri l’accettazione della volontà di Dio, ma quando tocca a noi, ci arrabbiamo perché la sua volontà non coincide con la nostra.
Le “mani” e i “piedi” di Cristo da toccare significano che dobbiamo dare visibilità al Risorto. Siamo segni tangibili della presenza di Gesù che appare ora.
È l’unico mezzo per rendere la nostra vita e quella altrui gioiosamente pasquale.

Buona terza domenica di Pasqua!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 7 aprile

Cari parrocchiani,
Tommaso non l’hanno convinto gli altri dieci apostoli, è stato l’incontro con il Risorto a farlo cambiare.
Padre Tiziano Tosolini, missionario saveriano in Giappone, ama far notare che, se non ci sono riusciti gli apostoli, forse dobbiamo convincerci anche noi missionari di oggi che chi tocca il cuore è proprio solo il Signore. Noi siamo lì per rallegrarci di come Lui tocchi il cuore delle persone a cui siamo inviati a testimoniarlo, pronti a sussurrare con la vita il Vangelo della Misericordia!

Buona seconda domenica di Pasqua!
don Christian

Lettera di suor Annarita

Scarica il bollettino Insieme del 31 marzo

Cari parrocchiani,
tutti corrono… oggi, nell’episodio del Vangelo: ma cosa c’è da vedere? Maria di Magdala va verso il sepolcro quando è ancora buio (nel suo cuore) e “vede” la pietra tolta dal sepolcro.
Simon Pietro e il discepolo che Gesù amava corrono e passano dall’incredulità alla fede perché “vedono” le bende sgonfiate: come avrà fatto a uscire senza sgualcirle? Ma anche l’apostolo Paolo ci invita a “vedere” e a credere alle cose di lassù, a innalzare lo sguardo al cielo per capire ciò che capita sulla terra.
Siamo, dunque, riconoscenti verso il Signore che spalanca i nostri sepolcri e toglie le pietre che ostacolano il nostro cuore, per aprirci a un altro modo di vivere, chiamando ognuno di noi a diventare dono, vita, risurrezione per gli altri!
Anche questa è la nostra fede.
Ed è questo il mio più sincero augurio per voi!

Buona Pasqua!

don Christian

«Il tuo volto, Signore, io cerco» (Salmo 27)…

Orari quaranta ore duomo di Trento

Scarica il bollettino Insieme del 24 marzo

Cari parrocchiani, chissà quante volte scribi, farisei e il popolo avevano pregato rivolgendosi a Dio con queste parole.
Quando, però, si trovano di fronte al “vero uomo e vero Dio” ne cercano la fine tragica perché egli non corrisponde ai loro schemi: «Cercavano il modo di catturare Gesù con un inganno per farlo morire».
Ma noi auguriamoci una Settimana Santa di ricerca autentica di Dio! Meglio: lasciamoci cercare e trovare da Dio, la cui ricerca è opposta rispetto a quella dei suoi persecutori, perché Dio cerca di farsi amare liberamente, non per costrizione e per questo accetta anche il dramma, il rischio della croce.

Buon cammino!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 17 marzo

Cari parrocchiani,
Gesù si ritrova di fronte alla morte dell’amico Lazzaro e si commuove profondamente fino ad arrivare alle lacrime. Il cuore di Dio fatto carne, interamente dentro alle vicende umane che non annulla ma dalle quali si lascia egli stesso plasmare, si intreccia con la sua parola ferma: «Vieni fuori!». E Lazzaro
ritorna in vita.
Nella storia di Gesù c’è chi lo ammira, chi si commuove è piange, chi gli crede e lo segue. Altri corrono a denunciarlo ai farisei e, poco dopo, lui stesso sarà condannato a morte.
Uomo o donna che leggi, quando “vieni fuori” dalle tue spirali di morte? Gesù ha detto: «Io sono la risurrezione e la vita». Ecco perché a ogni svolta interiore profonda la Risurrezione ti attende!

Buona quinta domenica di Quaresima!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 10 marzo

Cari parrocchiani,
l’uomo religioso, di tutti i tempi e di ogni cultura, porta inscritta nel suo DNA l’intima convinzione che la malattia e la disgrazia siano mandate da Dio quale giusta punizione per colpe commesse, a volte evidenti, altre volte, la maggior parte, nascoste. Questa lettura distorta del pensiero divino non ha risparmiato neanche i discepoli di Gesù e, in fondo, nemmeno noi.
Se Dio dovesse pensare secondo le categorie della retribuzione allora nessuno sarebbe al sicuro. Tutti siamo dentro una storia di peccato, nostro o di chi ci ha preceduti.
Leggere ciò che ci accade secondo queste categorie ci porta alla disperazione di non poter cambiare le cose.
Per questo il Maestro invita i suoi a convertire lo sguardo sul male: «È perché siano manifestate le opere di Dio». Ossia dentro l’esperienza della fede non c’è più la totale negatività di un evento. Anzi, in ogni ambito della vita Dio interviene è salva, se noi lo chiediamo e lo desideriamo veramente. E se ciò, da un lato, fa emergere la nostra cecità spirituale dalla nascita, dall’altro, i gesti compiuti da Gesù narrano l’intervento creativo di Dio che dona all’uomo una rinnovata visione ed esperienza di vita.

Buona quarta domenica di Quaresima!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 3 marzo

Cari parrocchiani,
il Vangelo ci parla anzitutto della sete di Gesù. Si tratta in primo luogo di una sete fisica. Occorre sempre ricordare, specialmente in questo periodo di Quaresima e di Passione, anche la dimensione umana di Gesù: egli è un uomo vero che ha sete e che si stanca nel suo viaggiare tra gli uomini. Ma la sua sete ha anche un significato simbolico, spirituale. Ogni uomo ha sete e passa da un pozzo all’altro; un vagare incessante, un desiderio inesauribile, rivolto ai molteplici bisogni del corpo e dello spirito. E la samaritana sente che in Gesù ha trovato colui che cercava da sempre: il Messia, che la solleva dalle sue paure e delusioni, rendendola libera. Perciò lascia la sua brocca (che rappresenta i tentativi umani di soddisfare la sua sete) e diventa missionaria: aiuta il suo popolo a incontrare Gesù, a mettersi al suo ascolto.

Buona terza domenica di Quaresima!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 25 febbraio

Cari parrocchiani,
la “trasfigurazione” rende visibile ai sensi ciò che accade nel dialogo di Gesù con il Padre: nell’intima compenetrazione del suo essere con Dio, Gesù diventa pura luce («Luce da Luce», diciamo nel “Credo”). Ossia, la voce del Padre rivela lo splendore e la preziosità del Figlio e quella del Figlio (Gesù) rivela lo splendore e la preziosità di ognuno di noi!
Ascoltando la voce del Figlio, anche noi possiamo vedere gli altri (l’altro) in un’altra luce, risvegliando l’essere meraviglioso che è seppellito dietro la paura del giudizio, dietro la vergogna dei propri limiti, dietro il senso di colpa che le pretese altrui destano… e aprendo (sempre nell’altro) uno spazio di fiducia nel quale può rivelarsi in tutta la sua bellezza.

Buona seconda domenica di Quaresima!
don Christian