Amareggiati e preoccupati… anzi no, sereni

scarica il bollettino Insieme del 2 – 9 e 16 settembre

Sono anch’io amareggiato, come immagino la maggior parte dei cattolici, per gli attacchi rivolti a papa Francesco.
Che ci siano polemiche nei confronti del papa non è una novità: ci sono sempre state, anche nei tempi passati, ma finché le polemiche vengono da ambienti anticlericali, si possono anche capire.
Il brutto è che adesso le bordate più grosse contro Francesco vengono proprio da settori ufficiali della chiesa, da alti esponenti della gerarchia: questo dà la misura della gravità della situazione e della confusione che regna anche sul ponte di comando della barca di Pietro.
E mi verrebbe da aggiungere che siamo preoccupati per il fatto che su questa barca in balia della tempesta, Gesù dorme tranquillamente. Storia vecchia: la barca rischia di affondare e lui dorme.
E quando, a forza di scuoterlo, si risveglia, non si agita mica. Anzi ci chiede, facendo un po’ lo gnorri, cosa abbiamo da essere così preoccupati: non avete ancora fede?
A questo punto non ci resta altro da fare che gettare la nostra preoccupazione in fondo al mare e tirar fuori un supplemento di serenità.

Così dice Lui. E sia!
Un caro saluto

don Gianni.

O così o pomì

scarica il bollettino Insieme del 12 16 e 29 agosto

Prendere o lasciare: mi sembra possa essere la sintesi dell’atteggiamento della folla nei confronti di Gesù, come
leggiamo nel vangelo di queste domeniche.
Siamo disposti a seguirti, siamo disposti a credere in te, ma a modo nostro, secondo i nostri criteri e soprattutto secondo i nostri desideri e secondo quello che ci conviene.
A dir la verità, è anche l’atteggiamento che usiamo spesso noi, sia nei confronti di Dio, sia nei confronti del prossimo quando ha bisogno di una mano: sì sì, ma fino a un certo punto.
E se il punto fosse fissato dalla possibilità, cioè se il discorso fosse “ti aiuto fino dove posso”, andrebbe anche bene. Il fatto è che non diciamo “fin dove posso”, ma “fin dove mi va”. È un altruismo a tempo determinato e qualche volta a “voglia determinata”.
Lo so, alibi ne abbiamo a centinaia e sappiamo sempre trovare il modo per giustificare le nostre chiusure e le nostre preclusioni. Ma forse, di tanto in tanto, ci farebbe anche bene chiederci se non stiamo diventando tutti un po’ troppo individualisti.
O addirittura un po’ troppo egoisti.
Un caro saluto.

don Gianni.

Calda estate

scarica il bollettino Insieme del 22-29 luglio e 5 agosto

Non sono più depresso a causa della pioggia… anzi, adesso trovo che quest’estate è eccezionalmente calda (“Ma – potrebbe dire qualcuno – questa alternanza di stati d’animo è proprio il segno che sei depresso, e grave!”).
Eccezionalmente calda in senso sociale, voglio dire. Ci stiamo scaldando tutti, ci stiamo scaldando troppo.
Ci stiamo comportando un po’ tutti come i protagonisti dei salotti televisivi, dove si va avanti a grida e insulti, con la differenza che loro lo fanno apposta, per aumentare l’audience, e noi invece lo facciamo sul serio, avvelenandoci le relazioni e la vita: o si litiga o si tace, dice una mia amica.
E intanto mi trovo a riflettere coi fidanzati sulle considerazioni di papa Francesco sul dialogo, quando dice che il dialogo in famiglia non deve tendere all’uniformità, ma ad un’unità nella diversità o a una “diversità riconciliata”.
Se vale in famiglia vale anche per la società. Vale, o per lo meno dovrebbe valere, anche nella politica, se si riuscisse ad agire non per vincere (o almeno non solo per quello), ma per il
bene comune.
Caro Spirito Santo, questo è lavoro per te, non andare in pensione.
Un caro saluto.

don Gianni.

Il cammello del vescovo

scarica il bollettino Insieme del 1- 8 – 15 luglio

Rendiconto 2017 Ravina

Rendiconto 2017 Romangnano

Il titolo della lettera che il nostro vescovo ci ha indirizzato, “Il dodicesimo cammello” è fatto apposta per incuriosire e far venir voglia di leggere il documento che altrimenti molti potrebbero ignorare.
Cos’è questo cammello? Non ve lo dico mica, andatevi a leggere la lettera!
Monsignor Lauro ripete ancora una volta che spesso la chiave per risolvere certe realtà apparentemente assurde della nostra vita è una sola: è la gratuità, il dono.
Tante volte la soluzione è proprio mettersi in una situazione di servizio, senza calcoli né secondi fini, convinti che fare il bene fa bene, che lavorando per il bene comune avvantaggiamo anche noi: il bene o è di tutti, e allora è anche mio. Ma se è solo mio, non è nemmeno mio: è un falso bene.
Mi immagino già che qualcuno commenterà “Bellissimo discorso”, per pensare in cuor suo “Il solito buonismo cattolico”.
Sarà anche il solito buonismo cattolico, cosa volete che vi dica! Il fatto è che, come credenti, da qui non possiamo mica allontanarci, senza contraddire noi stessi.

Un caro saluto.

don Gianni.

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Il prossimo Insieme uscirà domenica 22 luglio.

Sono un po’ depresso

Scarica il bollettino Insieme di giugno

Non so se capiti anche a voi, ma io, in queste settimane, mi sento un po’ depresso… a pensare che fra quindici giorni o poco più, i giorni cominciano già ad accorciarsi e che finora non abbiamo ancora goduto di un periodo di estate da galantuomo.
E mi sento depresso di sentirmi depresso, perché so che non è giusto il mio modo di pensare…
Sto scherzando, è vero. Però è anche vero che talvolta ci roviniamo la vita in anticipo, guardando avanti e dicendoci chissà cosa succederà, dove andremo mai a finire. Ci guastiamo l’esistenza sentendoci tristi all’inizio dell’estate perché tanto arriverà l’autunno.
Forse, quando Gesù ci raccomanda di avere un animo come quello dei bambini, vuol dire anche questo: non lasciarci troppo rattristare dagli sbagli del passato, non essere troppo spaventati dagli impegni del futuro, ed essere invece fiduciosi nel presente.
Un caro saluto.

Don Gianni.
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Il prossimo Insieme uscirà domenica 1° luglio.

C’è gente che ci tiene

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Per fortuna c’è ancora gente che ci tiene, e fa bene incontrare ogni tanto di questa gente.
Gente che ci tiene alla propria famiglia, al proprio lavoro, alla propria comunità, a quello che volete voi, ma che ci tiene.
In questa atmosfera generale di menefreghismo quotidiano, dove tutto può andare a farsi benedire, tranne il mio orticello privato, trovare gente che si appassiona, per la quale non vale il “tanto fa lo stesso”, credo che sia uno dei segni del regno di Dio che continua a crescere.
Appassionarsi per qualcosa può significare anche manifestare magari un po’ d’impazienza, sbuffare. Può significare soprattutto correre il rischio di soffrire qualche delusione, dover vincere la tentazione di lasciarsi cadere le braccia.
Appassionarsi per qualcosa significa anche inevitabilmente sbagliare in qualcosa, compiere qualche passo falso. Ma, come diciamo sempre, è meglio sbagliare facendo o tentando di fare qualcosa che essere perfetti non facendo niente.
Appassioniamoci dunque.

Don Gianni.

Il Signore è lì

scarica il bollettino Insieme del 27 maggio
La festa del Corpus Domini, che celebriamo questa settimana con la processione, ci ricorda proprio questo: che il Signore è lì.
È lì anche se non ce ne accorgiamo. C’è un canto che mi colpisce ogni volta che lo cantiamo: ti abbiamo sentito predicare tra la nostra incomprensione senza fine e piantare la tua tenda tra la nostra indifferenza di ogni giorno.
Se penso alla mia incomprensione e alla mia indifferenza, non mi faccio meraviglia di quelle degli altri.
Noi cristiani saremmo chiamati ad annunciare al mondo la bontà di Dio. Ma annunciare qualcosa agli altri, mi sembra richieda la necessità di una certa abbondanza, di qualcosa che
“avanzi”. Ora come possiamo dare agli altri quello che basta a mala pena per noi? Come aiutare gli altri a credere, se già facciamo tante volte così fatica a credere noi per primi?
Sarebbe deprimente se…
Se il Signore non fosse lì, appunto. Se dovessimo contare solo sulle nostre forze, sulla nostra capacità. Ma per
fortuna Lui è lì, e sa il fatto suo.
E io mi fido.
Un caro saluto.

don Gianni.

Indovina indovinello chi dei sette è il più monello?

Scarica il bollettino Insieme del 20 maggio

Forse la filastrocca non è la più adatta per parlare dei sette doni dello Spirito Santo, in occasione della Pentecoste, ma mi serve solo per chiedermi: quale di questi doni è il più necessario al giorno d’oggi?
Potrebbe essere il consiglio, dato che spesso non sappiamo quale sia la via giusta da seguire: non lo sanno i genitori nell’educare i figli, non lo sanno i politici nel governare, non lo sanno le comunità cristiane per annunciare e vivere meglio il vangelo…
O la fortezza, visto che quando sappiamo qual’è la strada giusta, ci manca magari l’energia e la decisione nel seguirla.
E perché no la scienza, la fantasia di inventare nuove risposte ai nuovi bisogni dell’umanità di oggi.
Per me, dice qualcuno, ci vorrebbe ancora un bel po’ di sano timor di Dio. Oppure…
Avete già capito dove voglio arrivare: abbiamo bisogno di tutti e sette questi benedetti doni. Anzi, se ne avanza qualcuno, caro Spirito Santo, non farti problemi, dacceli pure senza paura,
ne abbiamo veramente bisogno.
L’unico dubbio che ci potrebbe restare è: sappiamo veramente di averne bisogno?
Buona Pentecoste.

don Gianni.

Saranno cent’anni di pace!

scarica il bollettino Insieme del 13 maggio

Dovrebbero essere. Potrebbero essere. Ce lo dicono anche gli alpini.
Celebriamo un centenario importante: la fine di una grande
guerra.
Ma sembra che dobbiamo celebrarla con innumerevoli guerre sparse qua e là. Oppure, come dice papa Francesco, con una ulteriore grande guerra “a puntate”, che non finisce mai, come le telenovelas da migliaia di puntate alla TV.
“Tanto non ci toccano”, dice qualcuno, sbagliandosi, perché le schegge impazzite di odio e di violenza volano anche qui da noi.
E allora mi domando che cosa voglia dire Gesù, quando dice “vi do la mia pace; non come la dà il mondo”.
Forse non ho chiaro come sia la pace di Gesù. Ma ho chiaro come non è la pace di Gesù: non è certamente quella della violenza; non è quella imposta con i bombardamenti o con i trattati imposti per proteggere i propri interessi…
Lasciamoci dimenticare queste cose, e lasciamoci coltivare sogni, segni e pensieri di pace.
Non dico “sognare sogni di pace”, ma “coltivare”.
Buona festa a tutti.

don Gianni.

Maria e …Mina

scarica il bollettino Insieme del 8 maggio

Di chi sto parlando?
Beh, di Maria, la Madonna, ovviamente.
E di Mina. Sì, la cantante. Conosciuta da tutti gli italiani (o quasi tutti), che oggi ha la sua età anche lei, mi pare che viaggi verso gli 80.
Che c’entra la Mina con la Madonna?
Mi viene in mente, pensando al mese di maggio, il mese tradizionalmente dedicato alla preghiera del rosario. Fra i dischi incisi da Mina ce n’è uno dedicato a Maria, dove la cantante
raccoglie vari canti della tradizione mariana, e mi è piaciuto questo omaggio di una “prima donna” all’umile serva del Signore.
Potrebbe essere stata una astuta operazione commerciale.
Può darsi. Ma non credo: secondo me c’è anche il riconoscimento del fascino che la madre di Gesù esercita sulla gente, il fascino di una donna che non si perde in tante parole, ma pronuncia poche frasi mirate. E soprattutto una donna, una madre che c’è.
C’è soprattutto nei momenti bui.
E quando, in quel disco, la Mina nazionale interpreta il magnificat, in quel “tutte le generazioni mi chiameranno beata”, vedo la realizzazione della promessa: anche la nostra generazione, Maria, ti proclama beata.
Un caro saluto.

don Gianni.