Omelia di don Christian di ingresso a Ravina e Romagnano

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Domenica 2 ottobre 2022
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, come Timoteo, a cui Paolo ha affidato la Chiesa del Signore, vengo a voi con sentimenti di gioia e di trepidazione per assumere la cura pastorale delle comunità di Ravina, Romagnano e Belvedere, ma anche nella serenità che è lo Spirito del Risorto ad essere il vero protagonista in mezzo a noi!
E arrivo a voi con la sensibilità del profeta Abacuc che piange un mondo malato, ingiusto e sofferente, ma anche desideroso di condividere con voi quel “tesoro di vita cristiana” costituito da tutte le persone che ho incontrato a Trento, a Mori, a Pergine e a Nago-Torbole e mi hanno testimoniato la fede, la speranza e l’amore!
E ancora vengo a voi con l’intimo dolore dei miei familiari che piangono la carissima zia Manuela passata ieri alla Patria del Cielo. Ora ella partecipa con noi nella festosa assemblea Celeste insieme ai nostri cari defunti, ai santi e agli angeli di cui oggi ricorre la loro festa.
Ora se l’avvenire che ci attende è assai incerto e a tratti fosco anche noi, come i discepoli, chiediamo a Gesù: «Accresci in noi la fede!».
Infatti al profeta Abacuc Dio fa capire la necessità di custodire la fede anche di fronte allo scandalo del male per farne un’occasione di conversione al bene!
Il problema semmai è che noi preferiamo fidarci degli amici, della banca, del governo, dei social… più di quanto ci affidiamo a Dio e fidiamo della sua Parola.