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“Bahija piange e invoca giustizia. In solitudine. I giustiziere difendono gli assassini. E gli altri tacciono”.
È la chiusura di un commento di Vincenzo Passerini, sull’Adige di sabato scorso, che si riferisce alla vicenda dell’immigrato ucciso dieci giorni fa a Voghera.
Passerini, che è attivo nell’accoglienza degli immigrati e nella denuncia di tutto quello che sa di rifiuto, prende posizione netta.
A qualcuno può non piacere il suo attacco a una determinata parte politica. Ma pone degli interrogativi che tutti noi dobbiamo porci, non solo come cristiani, ma ancor prima come cittadini.
È vero che c’è stato un clima di minimizzazione del fatto, quasi a dire: “beh, in fondo è morto uno che se l’è cercata: un balordo, un rompiscatole, uno che provocava…”
Penso che sia pericoloso e che puzzi, moralmente parlando, quando ci trinceriamo dietro i difetti degli altri, per giustificare le nostre mancanze o ridurre le nostre responsabilità.
Ed è ancor più pericoloso e puzzolente, quando l’opinione pubblica è sempre più disposta a lasciare correre o addirittura a giustificare reazioni esagerate.
Che non capiti mai che chi ha bisogno di una mano che lo sostenga e lo indirizzi, trovi, invece, una mano armata contro di lui.
Un caro saluto
don Gianni.