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È l’aggettivo che ricorre più spesso quando si parla di cerimonie di prime comunioni: “commovente”.
Lo dicono soprattutto le signore, è vero; gli uomini non sembrano aver troppa famigliarità con questo aggettivo, ma ciò non toglie, immagino, che anch’essi non siano toccati dentro da quell’atmosfera particolare legata alla prima
comunione.
Cos’è mai questa commozione? Forse la nostalgia di un candore, di una fiducia nella vita, di una serenità, che tutti desidereremmo nel profondo del nostro cuore ma che le durezze della vita hanno distrutto o comunque relegato nell’angolo delle aspirazioni chiuse in un cassetto da qualche
parte?
Forse anche il desiderio di un rapporto più profondo e spontaneo col Signore, che sembra così immediato da bambini, ma che poi col crescere diventa sempre meno “a
portata di cuore”, tanto da apparire inutile?
Al di là del nostro sentire c’è una realtà: c’è Gesù che anche con questi bambini fa un passo avanti nell’amicizia.
Buona festa a tutti.
don Gianni.