Chiesa di S. Antonio
seconda metà XVII secolo
La chiesa dedicata a S. Antonio da Padova venne completata nella seconda metà del XVII secolo e reca incisa sopra il portale d’ingresso l’indicazione della committenza e la data di conclusione dei lavori (“Questa chiesa fu fabricata per carità dalle comunità di Belvedere, Ravina, Romagnano, l’anno 1655”).
La prima testimonianza scritta dell’edificio, che peraltro disponeva di un solo altare consacrato in marmo, risale alla visita pastorale del 1749.
Il culto di Antonio da Padova (+1231), che si festeggia il 13 giugno, si diffuse in Trentino in particolare nel corso del settecento, con l’aumento dei pellegrinaggi sulla sua tomba tumulata nella chiesa dei frati di S. Maria di Materdomini a Padova. Canonizzato un anno dopo la sua morte, venne proclamato dottore della Chiesa soltanto nel 1946 da papa Pio XII. Al nome di S. Antonio sono dedicate nella diocesi di Trento otto chiese (consacrate tra 1630 e 1956) e numerose cappelle e capitelli.
La chiesa di Belvedere venne consacrata il 7 aprile 1674. Il campanile reca invece un’iscrizione che testimonia un suo completamento nelle forme attuali nel 1856.
L’edificio presenta un’unica navata con sei lunette che ospitano altrettanti dipinti che vennero completati nei decenni successivi alla consacrazione, tra cui un “S. Antonio benedice un moribondo” e due ringraziamenti per parti: uno con S. Antonio e la Madonna Addolorata (1745), l’altro con S. Antonio e la Madonna di Loreto (1754). Tali opere sono state restaurate e riposizionate dalla Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento nel 2006 dopo un meticoloso restauro che ha coinvolto negli anni precedenti anche l’intero edificio.
Nella sacrestia della chiesa sono conservate due tele secentesche di autore sconosciuto: una pregevole deposizione di Cristo e un S. Domenico.
Nello spazio destinato ad ospitare il coro sono invece conservati sedici ex voto: dipinti ad olio su tela e risalenti in prevalenza al XVIII secolo, testimoniano la vivacità di un culto radicato nel circondario di Trento negli ultimi tre secoli.
Il 2 aprile 1945 ventisette capifamiglia della comunità di Belvedere espressero un pubblico voto a S. Antonio per invocare la protezione durante i bombardamenti alleati della seconda guerra mondiale. Ad un anno di distanza, il 2 aprile 1946, la comunità di Belvedere decise di festeggiare lo scampato pericolo ogni anno il giorno di pasquetta (il bombardamento avvenne infatti quel giorno), sottoscrivendo un testo che campeggia in copia su una parete della navata e recita: «Belvedere preservato prodigiosamente dal bombardamento aereo della sera 2 aprile 1945 ne ricorda oggi 2 aprile 1946 l’anniversario con un giorno di festa in ringraziamento a S. Antonio, patrono del paese, invocato dalla popolazione in quella terribile occasione. A testimonianza del proposito di conservare in futuro la festa del 2 aprile come festa votiva i capifamiglia appongono le loro firme. Belvedere di Ravina, 2/4/1946».
Custodi della chiesa è il GRUPPO DONNE BELVEDERE che si occupa della pulizia e manutenzione, dell’apertura su richiesta ai vari gruppi che ne abbiano bisogno e che si prestano in occasione della Festa del Patrono S.Antonio per l’organizzazione di un piccolo momento conviviale aperto alla popolazione.