Preoccupazioni e sogni

scarica il bollettino Insieme del 7 ottobre

In queste settimane di ripresa delle attività consuete delle nostre comunità cristiane, il nostro vescovo Lauro ha espresso più volte qualche preoccupazione che lo rattrista, ma anche un grande sogno, una bella speranza che si porta dentro.
Le preoccupazioni? Beh, a livello sociale confessa di essere preoccupato dal clima sempre più litigioso della nostra società dove si litiga, e qualche volta violentemente, su tutto e per tutto.
A livello di comunità cristiana lo preoccupa non poco la prospettiva che la nostra religiosità possa sclerotizzarsi, per ridursi ad essere un insieme di tradizioni, di riti vuoti, ma senza fede viva: insomma che le nostre comunità possano ridursi a
“musei a cielo aperto”, con i credenti quasi razza in via d’estinzione…
Ma c’è anche il sogno, la speranza, il seme che germoglia, ed è costituito da una chiesa che sa raccogliersi attorno al vangelo, una comunità che sa ripetere le stesse parole dell’apostolo Pietro, quando Gesù gli dice di gettare le reti: “Maestro, abbiamo pescato tutta la notte, e non abbiamo preso
nulla; ma sulla tua parola…”
È qui il punto, quando al di là delle nostre delusioni, delle nostre imperfezioni, dei nostri insuccessi, sappiamo avere fiducia nel Signore e gettare le reti sulla sua parola.
Un caro saluto

don Gianni.

Anti-anti

scarica il bollettino Insieme del 30 settembre 2018

Avete notato come sia diffusa la tendenza a definire le persone, il loro modo di agire, una politica, un modo di governare o di fare azione pastorale, addirittura il tifo sportivo con il concetto di anti…qualcosa: antifascista, antiimmigrati, antifrancesco, antijuventino….?
A me personalmente non piace mica tanto: preferisco definirmi pro-qualcosa piuttosto che anti. Per esempio non sono favorevole all’aborto, ma piuttosto che anti-abortista mi definisco pro-vita. Anche antifascista mi va stretto… preferirei pro-democrazia o qualcosa del genere.
Mi pare che l’insistere sull’anti (lo vediamo chiaramente soprattutto in politica), radicalizzi le posizioni, faccia scegliere non tanto in funzione del bene comune, quanto del danno
procurato all’avversario e aumenti in definitiva le divisioni.
La spiritualità di ogni tradizione religiosa, in particolare di quella cristiana, indica il principe del male col nome di “diavolo”, che significa “colui che separa, che crea divisione”. Il vangelo di Gesù, al contrario, ci spinge ad essere creatori di unità, di armonia, di condivisione. Degli anti-diavoli, appunto. (… e qui mi do un po’ la zappa sui piedi…)
Un caro saluto.

don Gianni.

E io che mi lamentavo…

scarica il bollettino Insieme del 23 settembre

Se nel mese di giugno ero preoccupato che l’estate passasse senza regalarci un po’ di caldo, adesso, con il senno
di poi, sorrido di queste mie paure, e mi dico “che poca fiducia che avevo.” Infatti di bel tempo ne abbiamo avuto e continuiamo ad averne anche in queste settimane.
Però è strano questo atteggiamento che abbiamo: se le cose non funzionano subito fin dall’inizio, tendiamo al catastrofico, senza dare la possibilità (al tempo, ma soprattutto
alle persone) di tirare fuori il meglio di sè!
Certo i problemi e le difficoltà ci sono sempre, nei singoli, nella famiglia, nelle istituzioni, nella società e nella
chiesa, ma, da discepoli del Risorto, siamo chiamati alla “pazienza”, cioè a quella capacità di affrontare anche le
sofferenze e i disagi della vita senza perdere la speranza.
E così anche quest’anno riprendiamo il nostro normale cammino di comunità con semplicità e con voglia di costruire tutti insieme il regno del Signore.
Un caro saluto

don Gianni.

Amareggiati e preoccupati… anzi no, sereni

scarica il bollettino Insieme del 2 – 9 e 16 settembre

Sono anch’io amareggiato, come immagino la maggior parte dei cattolici, per gli attacchi rivolti a papa Francesco.
Che ci siano polemiche nei confronti del papa non è una novità: ci sono sempre state, anche nei tempi passati, ma finché le polemiche vengono da ambienti anticlericali, si possono anche capire.
Il brutto è che adesso le bordate più grosse contro Francesco vengono proprio da settori ufficiali della chiesa, da alti esponenti della gerarchia: questo dà la misura della gravità della situazione e della confusione che regna anche sul ponte di comando della barca di Pietro.
E mi verrebbe da aggiungere che siamo preoccupati per il fatto che su questa barca in balia della tempesta, Gesù dorme tranquillamente. Storia vecchia: la barca rischia di affondare e lui dorme.
E quando, a forza di scuoterlo, si risveglia, non si agita mica. Anzi ci chiede, facendo un po’ lo gnorri, cosa abbiamo da essere così preoccupati: non avete ancora fede?
A questo punto non ci resta altro da fare che gettare la nostra preoccupazione in fondo al mare e tirar fuori un supplemento di serenità.

Così dice Lui. E sia!
Un caro saluto

don Gianni.

O così o pomì

scarica il bollettino Insieme del 12 16 e 29 agosto

Prendere o lasciare: mi sembra possa essere la sintesi dell’atteggiamento della folla nei confronti di Gesù, come
leggiamo nel vangelo di queste domeniche.
Siamo disposti a seguirti, siamo disposti a credere in te, ma a modo nostro, secondo i nostri criteri e soprattutto secondo i nostri desideri e secondo quello che ci conviene.
A dir la verità, è anche l’atteggiamento che usiamo spesso noi, sia nei confronti di Dio, sia nei confronti del prossimo quando ha bisogno di una mano: sì sì, ma fino a un certo punto.
E se il punto fosse fissato dalla possibilità, cioè se il discorso fosse “ti aiuto fino dove posso”, andrebbe anche bene. Il fatto è che non diciamo “fin dove posso”, ma “fin dove mi va”. È un altruismo a tempo determinato e qualche volta a “voglia determinata”.
Lo so, alibi ne abbiamo a centinaia e sappiamo sempre trovare il modo per giustificare le nostre chiusure e le nostre preclusioni. Ma forse, di tanto in tanto, ci farebbe anche bene chiederci se non stiamo diventando tutti un po’ troppo individualisti.
O addirittura un po’ troppo egoisti.
Un caro saluto.

don Gianni.

Calda estate

scarica il bollettino Insieme del 22-29 luglio e 5 agosto

Non sono più depresso a causa della pioggia… anzi, adesso trovo che quest’estate è eccezionalmente calda (“Ma – potrebbe dire qualcuno – questa alternanza di stati d’animo è proprio il segno che sei depresso, e grave!”).
Eccezionalmente calda in senso sociale, voglio dire. Ci stiamo scaldando tutti, ci stiamo scaldando troppo.
Ci stiamo comportando un po’ tutti come i protagonisti dei salotti televisivi, dove si va avanti a grida e insulti, con la differenza che loro lo fanno apposta, per aumentare l’audience, e noi invece lo facciamo sul serio, avvelenandoci le relazioni e la vita: o si litiga o si tace, dice una mia amica.
E intanto mi trovo a riflettere coi fidanzati sulle considerazioni di papa Francesco sul dialogo, quando dice che il dialogo in famiglia non deve tendere all’uniformità, ma ad un’unità nella diversità o a una “diversità riconciliata”.
Se vale in famiglia vale anche per la società. Vale, o per lo meno dovrebbe valere, anche nella politica, se si riuscisse ad agire non per vincere (o almeno non solo per quello), ma per il
bene comune.
Caro Spirito Santo, questo è lavoro per te, non andare in pensione.
Un caro saluto.

don Gianni.

Il cammello del vescovo

scarica il bollettino Insieme del 1- 8 – 15 luglio

Rendiconto 2017 Ravina

Rendiconto 2017 Romangnano

Il titolo della lettera che il nostro vescovo ci ha indirizzato, “Il dodicesimo cammello” è fatto apposta per incuriosire e far venir voglia di leggere il documento che altrimenti molti potrebbero ignorare.
Cos’è questo cammello? Non ve lo dico mica, andatevi a leggere la lettera!
Monsignor Lauro ripete ancora una volta che spesso la chiave per risolvere certe realtà apparentemente assurde della nostra vita è una sola: è la gratuità, il dono.
Tante volte la soluzione è proprio mettersi in una situazione di servizio, senza calcoli né secondi fini, convinti che fare il bene fa bene, che lavorando per il bene comune avvantaggiamo anche noi: il bene o è di tutti, e allora è anche mio. Ma se è solo mio, non è nemmeno mio: è un falso bene.
Mi immagino già che qualcuno commenterà “Bellissimo discorso”, per pensare in cuor suo “Il solito buonismo cattolico”.
Sarà anche il solito buonismo cattolico, cosa volete che vi dica! Il fatto è che, come credenti, da qui non possiamo mica allontanarci, senza contraddire noi stessi.

Un caro saluto.

don Gianni.

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Il prossimo Insieme uscirà domenica 22 luglio.

Sono un po’ depresso

Scarica il bollettino Insieme di giugno

Non so se capiti anche a voi, ma io, in queste settimane, mi sento un po’ depresso… a pensare che fra quindici giorni o poco più, i giorni cominciano già ad accorciarsi e che finora non abbiamo ancora goduto di un periodo di estate da galantuomo.
E mi sento depresso di sentirmi depresso, perché so che non è giusto il mio modo di pensare…
Sto scherzando, è vero. Però è anche vero che talvolta ci roviniamo la vita in anticipo, guardando avanti e dicendoci chissà cosa succederà, dove andremo mai a finire. Ci guastiamo l’esistenza sentendoci tristi all’inizio dell’estate perché tanto arriverà l’autunno.
Forse, quando Gesù ci raccomanda di avere un animo come quello dei bambini, vuol dire anche questo: non lasciarci troppo rattristare dagli sbagli del passato, non essere troppo spaventati dagli impegni del futuro, ed essere invece fiduciosi nel presente.
Un caro saluto.

Don Gianni.
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Il prossimo Insieme uscirà domenica 1° luglio.

C’è gente che ci tiene

scarica il bollettino Insieme del 3 giugno

Per fortuna c’è ancora gente che ci tiene, e fa bene incontrare ogni tanto di questa gente.
Gente che ci tiene alla propria famiglia, al proprio lavoro, alla propria comunità, a quello che volete voi, ma che ci tiene.
In questa atmosfera generale di menefreghismo quotidiano, dove tutto può andare a farsi benedire, tranne il mio orticello privato, trovare gente che si appassiona, per la quale non vale il “tanto fa lo stesso”, credo che sia uno dei segni del regno di Dio che continua a crescere.
Appassionarsi per qualcosa può significare anche manifestare magari un po’ d’impazienza, sbuffare. Può significare soprattutto correre il rischio di soffrire qualche delusione, dover vincere la tentazione di lasciarsi cadere le braccia.
Appassionarsi per qualcosa significa anche inevitabilmente sbagliare in qualcosa, compiere qualche passo falso. Ma, come diciamo sempre, è meglio sbagliare facendo o tentando di fare qualcosa che essere perfetti non facendo niente.
Appassioniamoci dunque.

Don Gianni.

Il Signore è lì

scarica il bollettino Insieme del 27 maggio
La festa del Corpus Domini, che celebriamo questa settimana con la processione, ci ricorda proprio questo: che il Signore è lì.
È lì anche se non ce ne accorgiamo. C’è un canto che mi colpisce ogni volta che lo cantiamo: ti abbiamo sentito predicare tra la nostra incomprensione senza fine e piantare la tua tenda tra la nostra indifferenza di ogni giorno.
Se penso alla mia incomprensione e alla mia indifferenza, non mi faccio meraviglia di quelle degli altri.
Noi cristiani saremmo chiamati ad annunciare al mondo la bontà di Dio. Ma annunciare qualcosa agli altri, mi sembra richieda la necessità di una certa abbondanza, di qualcosa che
“avanzi”. Ora come possiamo dare agli altri quello che basta a mala pena per noi? Come aiutare gli altri a credere, se già facciamo tante volte così fatica a credere noi per primi?
Sarebbe deprimente se…
Se il Signore non fosse lì, appunto. Se dovessimo contare solo sulle nostre forze, sulla nostra capacità. Ma per
fortuna Lui è lì, e sa il fatto suo.
E io mi fido.
Un caro saluto.

don Gianni.