Scarica il bollettino Insieme del 4/11/18 settembre
come avete saputo dagli organi di stampa diocesani, dall’11 settembre non sarò più vostro parroco. Sono stato poco in mezzo a voi e mi dispiace di non aver fatto conoscenza di tutti gli abitanti dei due sobborghi. In questo anno, con l’ausilio del mio padre spirituale, ho potuto continuare il discernimento sulla mia vocazione che mi ha portato a prendere la decisione di fare un periodo di prova con la possibilità di ritornare nella Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione da cui ero uscito per divenire prete della Diocesi di Trento.
È vero, sono rimasto poco, però, ho molte persone da ringraziare per la loro accoglienza e vicinanza. Non le nomino, perché sicuramente me ne scorderei qualcuna. Magari solo di una vorrei scrivere un ricordo, che è poi quello che mi aiuterà a ricordarvi tutti.
Il suo nome non lo scrivo, è un bambino di quattro anni, accontentatevi di una lettera puntata. D. è sempre a messa con i suoi genitori, certo seguiva la celebrazione a modo suo, magari ogni tanto giocando, ma è stato sempre in grado di farmi un enorme sorriso alla fine quando uscivo dalla sacrestia per andare sul sagrato. Veniva proprio a cercarmi per farmi questo suo grande regalo.
In questo bambino ho scorto il sorriso di Dio, la grande ricchezza delle nostre parrocchie. Come tutti sapete ormai, la situazione economica e di alcune strutture è deprecabile. Finché le nostre comunità avranno la ricchezza del sorriso di un bambino non c’è da temere: Dio c’è! La fede in Lui continuerà a germinare nel
campo delle parrocchie.
Io vi lascio, ma vorrei chiedervi un grande favore: state molto vicino a don Christian. Un caro amico che, vivendo tra voi, vi aiuterà a camminare verso altre rive, verso Dio che a volte sembra lontano, ma già abita i vostri cuori.
Concludo con un saluto che, per verità, ho rubato a san Francesco: “Il Signore vi benedica e custodisca.
Vi mostri il suo volto e abbia misericordia di voi. Rivolga a voi il suo sguardo e vi dia pace”.
Don Emanuele
Affidiamo al Signore don Emanuele perché possa intraprendere con fiducia e serenità il suo nuovo servizio trovando nella “sua
nuova gente” una famiglia che lo accolga con cuore aperto, libero e disponibile. Possa in essa essere fratello e amico con cui condividere le gioie e le fatiche della vita di ogni giorno, maestro e accompagnatore nella missione che gli sarà affidata.
Un augurio sincero e una preghiera speciale per un buon cammino, don Emanuele!
La comunità di Ravina Romagnano