Scarica il bollettino Insieme del 23 febbraio

Cari parrocchiani,
il comando di Gesù di amare il nemico non si pone sul piano sentimentale, non ordina di provare sentimenti di affetto verso chi ci fa del male; piuttosto il criterio. dell’amore deve confrontarsi con la scelta di “essere misericordiosi”.
Dunque, non contano tanto i propri gusti, né la convenienza dei risultati. Vivere la fede significa misurarsi ogni giorno con questo valore: esimersi dal farsi giustizia con le proprie mani, pur avendo ragione (Prima lettura), perché il Signore «Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe» (Salmo).

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 16 febbraio

Cari parrocchiani,
le letture di oggi sono intrise di speranza: «Benedetto l’uomo…»; «Beato l’uomo…»; anche con una grossa dose di concretezza: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio».
Infatti in queste affermazioni di Gesù non vi è spazio per favole del tipo: “Se farai il bravo poi andrai in paradiso”. Anzi, il tempo al presente non lascia spazio a dubbi: il regno di Dio può essere già nostro, qui in questo preciso istante, non è un miraggio; basta considerare come la storia sia piena di donne e uomini che hanno abbracciato il Vangelo e, nonostante tutte le difficoltà quotidiane, hanno continuato a vivere con gioia e gratitudine una vita da “risorti”!

Buona domenica! don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 9 febbraio

Cari parrocchiani,
Pietro si definisce peccatore, Paolo persecutore, e anch’io non sempre sono testimone di Dio… Di quanti peccatori è composta la Chiesa!
Eppure siamo proprio noi, cristiani imperfetti, ad essere inviati a portare il suo annuncio. Gesù è il Salvatore e il suo messaggio esiste per superare il peccato: non c’è salvezza senza qualcuno da
salvare.
Cristiano non è chi vive nella perfezione, ma chi affida le proprie fragilità a Dio, certo che solo Lui indicherà la direzione per farle fruttificare.

Buona domenica! don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 2 febbraio

Cari parrocchiani,
oggi il piccolo Gesù viene portato al tempio, davanti a Dio, perché non è solo il figlio di Giuseppe e Maria: «I figli non sono nostri» (Kalil Gibran), appartengono a Dio, al mondo, al futuro, alla loro vocazione e ai loro sogni.
Il nostro compito è di preservare, come Simeone e Anna, almeno lo stupore. Infatti, nella bellissima preghiera riportata da Luca, l’anziano Simeone vede in quel bambino la luce che illumina ogni
uomo, la luce delle nazioni.
Gesù in realtà non emette alcuna luce, non ha alcuna caratteristica che lo distingua da un qualunque altro bambino: nessun prodigio, nessun discorso edificante, nessun gesto miracoloso; è solo un bambino che dorme beatamente tra le braccia della madre.
La luce risiede nel cuore e nello sguardo di Simeone; tale è la fede!

Buona festa della Presentazione del Signore!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 26 gennaio

Cari parrocchiani,
«Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato»; e in quell’oggi di Gesù risiede il nostro “oggi”! Ossia, la buona
notizia di un Dio che oggi, come allora, è presente per me e per tutti noi, un Dio che non ci chiede nulla perché ci ama senza
condizioni, proprio come un padre, come una madre, ama i suoi figli, sempre e comunque. Non ci chiede nulla e desidera soltanto la nostra felicità.
E questa è la sua volontà: che possiamo godere del dono della vita che ci ha dato. Per questo ci incoraggia ad amare, a perdonare, a non giudicare e a cercare di comprendere e apprezzare gli altri per
poterli amare come Lui li ama.
Questo rende il presente interessante, per questo vale la pena viverlo; e per aiutarci a realizzare tutto questo ci manda suo Figlio, anche oggi, per costruire il suo regno di giustizia e pace!
Buona “domenica della Parola di Dio”!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 19 gennaio

Cari parrocchiani,
uno degli elementi più sorprendenti del miracolo di Cana è che sia narrato solo da Giovanni. Egli stesso afferma: “Così Gesù iniziò i miracoli e i suoi discepoli credettero in Lui”.
Probabilmente, all’inizio della predicazione, questo miracolo non era ampiamente conosciuto, forse perché, diversamente dagli altri, solo poche persone ne furono testimoni: Gesù, sua Madre e i servi. In effetti, il miracolo avvenne, per così dire, nelle mani dei servi. Il maestro di tavola, che si
complimentò per la qualità del vino, non ne fu a conoscenza; nemmeno gli sposi, salvati da un imbarazzo dall’intervento di Maria; né gli invitati, intenti nelle loro conversazioni. Solo i servi, che avevano obbedito al comando di Gesù di riempire le giare d’acqua, conobbero la verità.
Questo episodio ci insegna che chi serve è al centro dei cambiamenti; chi serve conosce la verità e vede il piano di Dio realizzarsi; chi serve è, pur senza comprendere appieno, nella cabina di regia.

Buona seconda domenica del tempo ordinario!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 12 gennaio

Cari parrocchiani,
le parole meravigliose che risuonano alla fine del vangelo di oggi, Festa del Battesimo di Gesù: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento», sono state pronunciate anche su di me, su di te, nel giorno del nostro Battesimo: “Tu sei mio figlio,
l’amato!”.
In occasione di ogni Battesimo cristiano, un uomo nasce “figlio di Dio”, figlio adottivo nel Figlio Unigenito, cristiano in Gesù Cristo.
E nel cuore di questo uomo nasce nello stesso istante – è San Paolo che ce lo attesta – la risposta alla dichiarazione d’amore del Padre, che è il grido dello Spirito: «Abbà! Padre!» (Galati 4,6).
“Tu sei mio figlio…”; queste quattro brevi parole del Padre continuano a riecheggiare lungo i secoli nel cuore di tutti quelli che sono stati battezzati e non resta altro da fare che ascoltarle a lungo e lasciare che lo Spirito risponda dentro di noi: “Abbà, Padre; ecco tuo figlio!”.

Buona domenica e festa del Battesimo del Signore!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 5 gennaio

Cari parrocchiani,
stiamo vivendo i primi giorni del nuovo anno e l’inizio, si sa, è cruciale per  impostare un buon ritmo da tenere lungo il cammino. Ma per riuscire in questo ci è di aiuto un’espressione del Prologo di Giovanni, ossia che: «Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia».
Infatti, in Gesù possiamo sperimentare la nostra più grande potenzialità, non in termini di onnipotenza e invincibilità, ma come figli di Dio, partecipando a un ciclo d’amore che ci ricrea continuamente.
Questa “verità” non è semplicemente da credere; essa, piuttosto, ci dà lo spunto se scegliere di accontentarci della realtà presente o se aspirare a qualcosa di più grande: aprirci e accogliere i doni senza misura che Gesù ci offre continuamente: grazia su grazia, amore su amore, misericordia su misericordia.
Questa è la sua proposta per noi, oggi!

Buona domenica e santa Epifania! don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 22 dicembre

Scarica la lettera di suor Annarita

Scarica la locandina arte e fede

Cari parrocchiani,
oggi, attraverso le parole di Elisabetta, celebriamo colei la cui vita e voce portano gioia, perché è stata abitata dalla Parola e ha permesso alla Parola di vivere in lei. Il “sì” di Maria a Dio è diventato un annuncio
di gioia per tutto il mondo.
Giovanni ascolta e riconosce, Elisabetta ascolta e si rallegra: chi accoglie Dio e si lascia guidare, trasformare e riempire da Lui, vive e dona vita.
Fermiamoci, alle soglie del Natale, per contemplare Maria, la creatura nel cui grembo Dio si è fatto carne. Fermiamoci e riflettiamo sul Natale, sulla manifestazione di Dio che si fa piccolo. Fermiamoci e crediamo che il Natale rappresenta la nostra opportunità di credere nell’impossibile, di rinnovare il nostro “sì” all’amore e di aprirci alle novità che Dio potrebbe chiedere a ciascuno di noi.

Buona quarta domenica di Avvento con i più sentiti auguri di un lieto e Santo Natale e di un sereno Anno Nuovo a voi e alle vostre famiglie!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 15 dicembre

Cari parrocchiani,
il messaggio profetico di Giovanni Battista risuona profondamente in coloro che lo ascoltano. Le folle, i pubblicani e i soldati gli domandano: “Che cosa dobbiamo fare?”.
Giovanni, rifacendosi alla tradizione dei profeti, risponde in modo sorprendentemente semplice ed essenziale, facendoci comprendere che è nella normalità della vita quotidiana che si
realizza il comandamento dell’amore verso il prossimo, autentica espressione dell’amore di Dio. Per questo, non propone
rivoluzioni sociali, ma uno stile di vita rivoluzionario!
Cosa può esserlo di più della fedeltà alle proprie scelte? Cosa può essere più straordinario della purezza dell’amore seminato nella quotidianità? Cosa può essere più disarmante della perseveranza nelle difficoltà e della costanza nella preghiera?

Buona terza domenica di Avvento!
don Christian