Avvocati delle cause perse?

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Noi credenti rischiamo di passare spesso come “avvocati delle cause perse”, nel senso che insistiamo nel proporre temi, comportamenti, idee che sembrano non avere più gran seguito fra la gente.
Esempi? Beh, l’aborto potrebbe essere il primo. Probabilmente sono fuori dal mondo, ma proprio non ce la faccio a pensare all’aborto come in primis un diritto assoluto della donna. Per quanto mi sforzi, il diritto del bambino non nato torna inevitabilmente a occupare lui il primo posto.
Altro esempio: l’attenzione ai migranti, che viene sottolineata in questa domenica. Anche qui, papa Francesco in testa, non siamo in molti a parlare di accoglienza.
Adesso, complici i profughi afghani che non possiamo far finta che non ci siano, le polemiche si sono un po’ assopite, ma il sentire comune lo sappiamo tutti qual è.
Naturalmente non ci abbattiamo e non ci arrabbiamo se altri la pensano in modo diverso. Con serenità e (speriamo) coerenza, annunciamo quello in cui crediamo.
Un caro saluto.

don Gianni.