Scarica il bollettino Insieme del 5 marzo

Cari parrocchiani,
sul Tabor, alle brutture del mondo si contrappone la forza della bellezza. Possiamo avere la fede, ma senza l’attrazione della bellezza perdiamo un elemento cruciale della vita cristiana: la gioia!
A volte sono brutti i nostri ambienti, senza luce, senza il verde delle piante… A volte sono brutte le nostre relazioni fredde e superficiali e brutto il nostro linguaggio volgare. A volte sono brutte le nostre giornate caotiche, vissute nella fretta, nella rivalità, nelle sfide.
Abbiamo bisogno della bellezza di Dio, di incontrarla sul monte, perché l’esperienza luminosa si trasformi in sorgente di forza e di speranza.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 26 febbraio

Cari parrocchiani,
la pagina del Vangelo di oggi mette i brividi: Gesù è tentato da Satana ed è una scena alla quale si stenterebbe a credere se non fosse proposta dal Vangelo stesso.
Cristo messo alla prova diviene solidale con le nostre tentazioni, con la nostra fatica di esercitare il duro mestiere di vivere da persone umane. Nel suo dramma, l’uomo appare come il grande conteso tra Dio e Satana.
Cristo fa da “arbitro” nella nostra lotta, ma anche da prezioso “alleato” nella nostra vittoria.

Buon cammino quaresimale,
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 19 febbraio

Cari parrocchiani,
Gesù afferma che il male e l’odio si possono vincere solo contrapponendovi l’amore e la preghiera. Si supera così l’antica legge del “taglione”. L’unico modo per debellare il male è eliminarlo subito al suo sorgere, perché il male non si sconfigge con altro male (che anzi lo fa aumentare), ma solo con il bene. Solo l’amore rinnova il cuore, ci dà occhi pieni di compassione e di comprensione per gli sbagli altrui, ci fa chinare pieni di misericordia sulle necessità degli altri, anche se ci hanno fatto qualche torto.
Gesù è per noi, uomini e donne, il modello da imitare è seguire: dall’alto della croce perdona ai suoi crocifissori, perché non sanno quello che fanno (Luca 23,34). Pur essendo difficile, il perdono e la preghiera per i persecutori caratterizza la nostra vita cristiana e ci rende più leggero il cammino verso Dio.

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 12 febbraio

Cari parrocchiani,
il Vangelo odierno ci presenta Gesù interessato a far comprendere lo spirito e il cuore della Legge. Agli occhi dei suoi contemporanei, egli apparve come un autentico dissacratore, capace soltanto di infrangere regole e leggi.
Con le parole e la vita dimostrerà, poi, di non essere venuto per abolire, ma per completare la Legge, infondendole il suo spirito d’amore.
Egli non l’ha semplicemente accostata e affidata a ognuno di noi, ma ci chiede di insegnarla diffondendo oltre che di eseguirla amandola.

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 5 febbraio

Cari parrocchiani,
«Non può restare nascosta una città che sta sopra un monte», afferma il vangelo di oggi. La parola del Signore richiede limpidezza, desidera trasparenza: è inutile nascondersi o mimetizzarsi. Devi essere quello che sei: un uomo di coscienza, un testimone. Nulla può supplire l’amore quando non c’è! Il vangelo squalifica il discepolo “talpa” che passa la vita in mezzo agli altri senza farsi apostolo del suo credo di fede e di amore.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 29 gennaio

Cari parrocchiani,
tutto il lieto messaggio di Gesù si riflette nelle beatitudini come uno specchio ardente! E colui che ha accolto la buona novella nel più profondo di sé stesso e nel quale questa verità raggiunge le radici dell’esistenza, diventerà naturalmente misericordioso e indulgente nel giudizio che ha sugli altri. Sarà capace di diffondere la pace, perché egli stesso la possiederà. Se solamente fossimo in grado di vivere seguendo l’atteggiamento fondamentale delle beatitudini! Se solamente potessimo amare e avere fiducia come Gesù! Forse allora molti uomini che la vita ha reso amari e chiusi, ai quali le numerose delusioni hanno fatto perdere la fede in Dio e negli uomini, forse potrebbero ugualmente ricominciare a credere nella bontà di Dio e nella sua sollecitudine attraverso la bontà e la sollecitudine umane. Forse allora molti uomini potrebbero ugualmente contare su Dio per instaurare su questa terra il bene e offrirci quello che abbiamo sperato e atteso durante tutta la nostra vita: la sicurezza e la gioia!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 22 febbraio

Cari parrocchiani,
l’evangelista Matteo, riprendendo un’immagine del libro di Isaia, ci dice quello che è Gesù per noi: la luce.
Nella nostra vita, vediamo spesso tenebre, resistenze, difficoltà, compiti non risolti che si accumulano davanti a noi come un’enorme montagna, problemi con i figli, o gli amici, con la solitudine, il lavoro non gradito… Ed è tra tutte queste esperienze penose che ci raggiunge la “buona parola”: non vedete solo le tenebre, guardate anche la luce con cui Dio rischiara la vostra vita! Non siamo noi che diamo alla nostra vita il suo senso ultimo. È Lui. Non è né il nostro lavoro, né il nostro sapere, né il nostro successo.
È Lui, e la luce che ci distribuisce. Perché il valore della nostra vita non si basa su quello che facciamo, né sulla considerazione o l’influenza che acquistiamo. Essa prende tutto il suo valore perché Dio ci guarda, si volta verso di noi, senza condizioni, qualsiasi sia il nostro merito, il nostro peccato. E lo sguardo di Dio, in Gesù, non si limita a vedere coloro che Lui chiamerà alla sua sequela, ma riesce a far vedere a loro il loro futuro, apre una prospettiva di futuro in cui impegnare l’intera propria vita.
E così è della sua “parola”: luce e lampada per i passi dell’uomo (cf. Sal 119,105; Pr 6,23), capace di indicare
una via da percorrere.

Insomma, lo sguardo e la parola di Gesù danno vita, suscitano vita, creano possibilità di futuro, illuminano di luce nuova la vita che una persona stava vivendo, offrendole un nuovo punto di vista da cui osservarla, mostrando che l’umano, opacizzato e menomato dalla malattia, dalla violenza, dalla miseria, è il luogo del vero culto a Dio (cf. Mt 4,23).

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 15 gennaio

Cari parrocchiani,
iniziamo il tempo liturgico “ordinario”, il tempo “dell’annuncio del regno di Dio”, e il vangelo odierno ci riporta – ancora una volta – innanzi al sipario del “Giordano” ove, prima della rappresentazione, compare un presentatore che farfuglia parole incomprensibili; sa quasi nulla di chi deve presentare, lo dice spudoratamente: “Io non lo conoscevo… non so niente del copione che verrà rappresentato; so solo che l’attore che tra breve entrerà in scena è quello giusto, è lui l’artista ispirato; fidatevi! Non so cosa dirà né cosa farà; ma sento che uscirete dallo spettacolo senza quei pesi con cui siete arrivati; saprete cosa significhi essere liberi e salvi!”.

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 8 gennaio

Cari parrocchiani,
la festa del Battesimo di Gesù ci ricorda che anche il nostro Battesimo è stato un’immersione nella “Sorgente della Vita”, l’inizio del nostro abitare in Dio, dopo che Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi.
Lo squarciarsi dei cieli, poi, ci rivela l’orizzonte nuovo che si apre sopra di noi; ed è quello squarcio che cerchiamo dentro le vicende quotidiane, perché ci aiuti a illuminare e a rileggere con speranza quello che viviamo. Da questo cielo aperto viene a noi, come a Gesù, lo Spirito divino, in forma di colomba.
È la vita stessa di Dio capace di avvolgerci con il suo calore, di entrare in noi, trasformando affetti, gesti, parole, azioni.

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 25 dicembre

Scarica la lettera di suor Annarita

Cari parrocchiani,
desidero augurarvi un buon Natale all’insegna della concordia e della pace! Nonostante qualche strascico di pandemia possiamo ritrovarci più serenamente nella “normalità”. Invece non possiamo
dimenticare chi nel mondo vive ancora nell’ingiustizia sociale e nell’angoscia della guerra, come nella vicina Ucraina. E mentre Papa Francesco rinnova i suoi appelli alla pace noi ci impegniamo a pregare affinché Dio illumini i potenti della terra. Purtroppo anche nella nostra società vediamo tanto egoismo e tanta
cattiveria dinanzi a cui siamo chiamati a seminare la solidarietà e la pace nei nostri ambienti di vita quotidiana. Il Natale di Gesù ci “regali” la capacità di allargare i nostri cuori e le nostre menti talvolta
induriti da un individualismo dilagante. Con l’“incarnazione” Dio si è preso cura di noi ricordandoci di che pasta siamo fatti ma anche a quale spessore “umano-divino” possiamo arrivare se anche noi ci prendiamo cura gli uni degli altri.

Ancora a tutti buon Natale!
don Christian