Scarica il bollettino Insieme del 21 gennaio

Cari parrocchiani,
Marco, nel suo Vangelo, vuole subito farci capire una cosa fondamentale: Gesù non ci offre una nuova dottrina, ma ci fa partecipi di un fatto: il regno di Dio è arrivato. Dio è vicino a noi. Lo possiamo toccare. Questa è la buona notizia, il Vangelo, di un Dio che si impegna, che ci cerca e non ci abbandona.
Il cambiamento che Gesù ci chiede è questo: accorgerci che Dio è vicino, è parte di noi, è vita che vibra nel cuore dell’umanità.
Il richiamo forte che fa ai quattro pescatori, spiega e approfondisce questo concetto: “Seguitemi”. Lo abbiamo già visto la settimana scorsa: il maestro non esamina i suoi futuri discepoli per vedere se sono adatti alla missione, li chiama semplicemente a seguirlo, a camminare con lui, a vivere con lui, a stare con lui.
Questa è la buona notizia, questo è il Vangelo. Un Dio che ci incontra sulle rive della nostra vita di ogni giorno, ci libera dalle reti che ci imprigionano e ci spinge all’avventura per essere pescatori di uomini.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 14 gennaio

Cari parrocchiani,
alla domanda di Gesù: “Che cosa cercate?”, i discepoli di Giovanni rispondono con un’altra domanda: “Maestro, dove abiti?”. E la risposta di Gesù diventa un invito: “Venite e vedrete”; venite per poter vedere.
L’avventura degli Apostoli comincia così, come un incontro di persone che si aprono reciprocamente; vedono dove abita il Maestro e cominciano a conoscerlo. Essi, infatti, non dovranno essere annunciatori di un’idea, ma testimoni di una persona.
Prima di essere mandati ad evangelizzare, dovranno “stare” con Gesù, stabilendo con lui un rapporto personale. Su questa base, l’evangelizzazione altro non sarà che un annuncio di ciò che si è sperimentato e un invito a entrare nel mistero della comunione con Cristo.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 7 gennaio

Cari parrocchiani,
trent’anni dopo il suo Natale il piccolo Gesù è cresciuto ed è diventato un uomo. Il racconto del Battesimo, che Marco presenta all’inizio del suo Vangelo anticipa uno dei tratti fondamentali che caratterizzerà tutta la vita del Maestro. Lui, l’atteso delle genti, cantato dagli angeli nel cielo di Betlemme e adorato dai Magi d’Oriente, si mette in fila con il popolo penitente convocato da Giovanni Battista presso il fiume Giordano.
Per essere la prima mossa pubblica del Messia, è davvero sorprendente. Fin dall’inizio Gesù svela la sua solidarietà con gli ultimi, gli scartati, con i peccatori.
Penso che Gesù sogni una Chiesa così! Una Chiesa povera con i poveri. Una Chiesa che non cerca applausi e posti d’onore.
Una Chiesa che sa abitare la periferia per rialzare chi è caduto, per accompagnare chi è debole, per curare con pazienza le ferite dell’umanità. Sarebbe proprio bello che il Padre del Cielo, vedendoci in fila con gli invisibili, con i derelitti, potesse dire:
«Questi sono i miei figli, nei quali mi sono compiaciuto!».
Buona festa del Battesimo di Gesù!

Il vostro parroco don Christian

Le Parrocchie di Ravina e Romagnano sono felici di accogliere nella comunità i nuovi nati e le loro famiglie.

Scarica il bollettino Insieme del 24 e 31 dicembre

Scarica la lettera di suor Annarita

Cari parrocchiani,
tra poche ore celebreremo il grande mistero dell’Incarnazione di Dio grazie al “Sì” di Maria: “Sì-cché” l’umanità ha conosciuto il Suo volto, è stata toccata dal Suo amore, salvata dalla Sua misericordia che tutti i popoli raggiunge e ad ogni popolo si rivela!
E allora: «Rallegrati, non temere, il Signore è con te!», sono parole pronunciate oggi anche per noi; sono quella certezza profonda con cui riavvicinarci a Dio; sono quella convinzione che ci permette di restare, nonostante tutto, tra le sue braccia.
Facciamo nostra l’umile e coraggiosa fede di Maria di Nazareth che sa interrogarsi, interrogare e infine affidarsi, perché “credere” significa accogliere il lievito della Parola che entra e agisce nelle nostre vite: in ciò che è piccolo, discreto, silenzioso, imprevisto, inatteso, irrazionale… lì Dio ci raggiunge e la gioia diventa davvero possibile, la speranza tangibile!

Buon Santo Natale a tutti voi!
Il vostro parroco don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 17 dicembre

Cari parrocchiani,
il messaggero annunciato nel Vangelo di domenica scorsa è descritto in modo più dettagliato dall’evangelista Giovanni. Egli ci ricorda, infatti, i dialoghi che Giovanni Battista ebbe con sacerdoti e leviti venuti da Gerusalemme per interrogarlo. Era forse il Messia? No, rispose Giovanni Battista: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia” (Gv 1,23).
Sant’Agostino commenta: “Giovanni Battista era una voce, ma in principio il Signore era il Verbo. Giovanni fu una voce per un certo tempo, ma Cristo, che in principio era il Verbo, è il Verbo per l’eternità” (Ser 293).
“Egli – dice l’evangelista Giovanni – venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui”. Così anche noi dobbiamo essere testimoni di Gesù, prima di tutto nella santità delle nostre vite perché “…mi ha rivestito delle vesti di
salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia” (Is 61,10).

Buona terza domenica di Avvento!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 10 dicembre

Cari parrocchiani,
Giovanni Battista fa il suo ingresso spettacolare nel mondo, vestito di peli di cammello. Le sue parole bruciano l’aria, le sue azioni frustano il vento. Predica “un battesimo di conversione per il perdono dei peccati” e immerge i suoi discepoli nelle acque del Giordano. Il suo messaggio, pur legato a un momento della storia, è eterno, si rivolge anche a noi: è necessario che «preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri». Dunque, Gesù chiede a ognuno di noi personalmente: “Mi vuoi accogliere?”. Fino a quando non avremo una risposta a questa domanda, avrà poco senso agitarci per preparare luminarie e presepi. Basterebbe un semplice: “Sì, ti voglio accogliere”, per vederlo all’opera a ridare vita.

Buona seconda domenica di Avvento!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 3 dicembre

Cari parrocchiani,
un nuovo anno liturgico inizia sempre con un accorato appello alla vigilanza.
Non sappiamo quando il Signore della vita
ritornerà per chiederci conto dei suoi doni. Intanto cominciamo un nuovo anno del Signore!
Iniziamo di nuovo con la supplica: “Vieni, Signore Gesù!”. Il più furbo di noi non è quello che ha un gran capitale in banca, ma colui che vigila e sa far fruttificare
i doni ricevuti nell’attesa della venuta piena e definitiva, al momento di consegnare la nostra vita.

Buon Avvento!
don Christian.

Scarica il bollettino Insieme del 26 novembre

Cari parrocchiani,
nel giudizio universale saremo giudicati dagli atti di carità. Lo scrittore franco-americano Julien Greene afferma essere questa una delle pagine più “terribili” dell’intera Bibbia, perché vi contiene l’espressione: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno».
Nell’Antico Testamento non vi è mai un’espressione così forte, nonostante tutte le pagine nelle quali il linguaggio del Signore è piuttosto veemente. Come intendere quel “maledetti”? Possibile che Gesù maledica qualcuno? Al di là della parola, ci deve colpire la sostanza: chi non vive la carità passando tutta la vita a soddisfare se stesso senza pensare mai agli altri, alla fine si trova nello stato di avere scelto lui la maledizione, ossia la via della perdizione (anche il libro del Deuteronomio al cap. 28 descrive le due vie, quella della benedizione e quella della maledizione. Gesù, dunque, non fa altro che confermare una sentenza già scritta da noi, durante la vita terrena. Il re è severo? No, è l’amore a essere una cosa seria, a tal punto che Dio si è incarnato, è venuto sulla terra, ha sacrificato se stesso, per rendere serio l’amore di Dio in noi – amandoci gli uni gli altri – con l’amore stesso di Gesù.

Buona domenica!

don Christian.

Scarica il bollettino Insieme del 19 novembre

Cari parrocchiani,
la parabola evangelica di questa domenica sviluppa il concetto di “vigilanza” già espresso nella parabola delle dieci vergini di domenica scorsa (Mt 25,1-13) sul fatto di essere previdenti, pronti, dotandosi del necessario, mettendo in conto una lunga attesa.
Ora, nella parabola odierna dei talenti, la “vigilanza” viene presentata come attenzione e responsabilità verso la realtà in cui siamo immersi, un quotidiano che facilmente andiamo a sciupare, non dandovi peso, trascurandolo.
Allora, la luce che questa parabola getta sul tema della “vigilanza” ci porta a vedere che questo atteggiamento fondamentale della nostra dimensione umana è spirituale contempla anche il buon uso dei beni-doni ricevuti, l’assunzione della piena responsabilità della nostra vita, e delle poche e piccole cose di cui disponiamo, che sono pur sempre preziose e inestimabili, poiché su di esse, ovvero sull’uso che ne facciamo, si delinea il giudizio del nostro destino eterno.

Buona domenica!

don Christian.

Scarica il bollettino Insieme del 12 novembre

Cari parrocchiani,
ciascuno di noi conosce (o dovrebbe conoscere!) la propria verità più profonda: sa ciò che nel proprio cuore tiene desta o, al contrario, spegne l’attesa del Signore; nei giorni buoni come in quelli cattivi, nella veglia come nel sonno – “io dormo, ma il mio cuore veglia” (Ct 5,2) afferma la giovane ragazza del Cantico dei cantici – è nostra responsabilità rinnovare le scorte di quest’olio, in modo che il nostro cuore bruci del desiderio dell’incontro con lo Sposo… Ed è nella capacità di tenere vivo, ogni giorno, questo desiderio che si gioca il giudizio finale, cioè l’essere o meno riconosciuti dal Signore quando verrà alla fine dei tempi.

Buona domenica!

don Christian.