Scarica il bollettino Insieme del 19 gennaio
Mi ha fatto riflettere l’episodio, che abbiamo letto in una delle messe di questi giorni dai libri di Samuele, del ragazzino Samuele che viene chiamato dal Signore. Lui non capisce chi lo sta chiamando e corre da Eli, l’anziano sacerdote del tempio, a presentarsi. E questi non capisce l’ansia del ragazzo e lo rimanda a dormire.
Solo alla terza volta comprende che c’è qualcosa che proviene dal Signore e suggerisce a Samuele il giusto atteggiamento.
Buon tipo, sto Eli, ma forse, pensavo, un po’ duro a capire la novità di Dio. E mi chiedevo se non succede che siamo anche noi oggi un po’ duri di comprendonio a capire le ansie, le disponibilità, le potenzialità di chi bussa alla porta del mondo adulto.
Parlo di noi come chiesa, ma anche come società civile: facciamo spesso solo retorica sulle nuove generazioni e in pratica riproponiamo loro troppo spesso i soliti “valori” fondati sul successo materiale, della competizione esasperata per essere i più bravi di tutti, dell’individualismo più arido…
La durezza del vecchio Eli ci dice che non è facile far centro sempre al primo colpo, ma che con disponibilità, attenzione e profondità si può arrivare ad essere adulti che indirizzano bene.
Un caro saluto.
don Gianni.