Scarica il bollettino Insieme del 26 marzo
Cari parrocchiani,
la risurrezione di Lazzaro ci garantisce che la morte non è la fine di tutto.
Dopo il colloquio con le sorelle Marta e Maria, Gesù si reca al sepolcro e lì si turba, piange perché la morte continua a rimanere uno scandalo, un mistero inquietante anche per lui.
Egli si pone di fronte alla tragicità della morte e reagisce con amore, pianto e turbamento; soffre con l’uomo che soffre, piange con coloro che sono nel dolore. Lazzaro diventa rivelazione di fino a dove arriva la salvezza di Dio, diventa prefigurazione della stessa risurrezione di Gesù e segno della salvezza definitiva di tutti gli uomini.
Lazzaro, e con lui ogni uomo, non ha da temere la morte, perché prima di tutto c’è l’amore di Cristo che è più forte della
morte.
Con questa certezza l’esistenza non è più quella di prima. S. Agostino ci ricorda che “Lazzaro sia per te uno specchio:
contemplando te stesso in lui, credi nel pianto di Gesù per te, nell’amore di Gesù per te, credi nel risveglio della risurrezione!”.
Buona domenica!
don Christian