Scarica il bollettino Insieme del 13 ottobre

Cari parrocchiani,

il Maestro, dopo la prima domanda su cosa fare per avere la vita eterna, risponde con la proposta ben più coinvolgente di seguirlo, imitando la sua vita. È una proposta esigente e per questo Gesù fa precedere le sue parole da un gesto ricco di significato e di grazia: «Fissò lo sguardo su di lui, lo amò». Ogni volta che il Signore chiede di seguirlo, non fa mancare la sua grazia necessaria. Seguire Cristo non è un discorso di sacrifici, ma di lasciare tutto per avere tutto. Il Vangelo chiede la rinuncia, ma solo di ciò che è zavorra che impedisce il volo.

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 6 ottobre

Cari parrocchiani,

Rifiutare: «Allontanare una persona con cui abbiamo un legame sociale o affettivo…», così definisce la Treccani. E, in effetti, è qualcosa che, quando necessario, facciamo. La possibilità di allontanare. qualcuno, di prendere distanze definitive, di chiudere una relazione (di qualsiasi tipo essa sia) ci fa sentire al sicuro, protetti da intrusioni nella nostra intimità. Non pensiamo solo a mariti e mogli, per un momento, perché – permettetemi di dirlo – è troppo facile difendere con forza il sacro vincolo del matrimonio e poi rinnegare il vincolo ancora più sacro e originario tra fratelli e sorelle in umanità. Per questo il Vangelo associa al vincolo matrimoniale anche “altro”: chi accoglie e rimane nella relazione coniugale è anche capace di accogliere e rimanere nella relazione fraterna (e viceversa); ossia è capace di accogliere anche i piccoli, coloro ai quali non vengono riconosciuti nemmeno i diritti fondamentali.

A tutti voi auguro un buon “Ottobre missionario”!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 29 settembre

Cari parrocchiani,
oggi Gesù ci avverte dal rischio di utilizzare la nostra appartenenza alla comunità (cristiana) per allontanare gli altri a causa della nostra durezza di cuore e superbia e arroganza.
“Abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo perché non ci seguiva”; ossia: chi non è dei nostri, chi non ha i documenti in regola, non di rado lo etichettiamo come incapace di fare il bene o addirittura di concepirlo.
Gesù, invece, esorta i discepoli e noi a riconoscere e apprezzare il bene ovunque si trovi, senza pregiudizi, il che richiede una profonda conversione che elimini ogni mentalità di privilegio ed
esclusivismo religioso.
Inoltre, ci esorta a evitare di dare scandalo, specialmente a chi è più debole nella fede (“i piccoli”). Lo scandalo è una colpa gravissima che danneggia la vita di un individuo e quindi della società, ostacolando la salvezza e il vero bene che possiamo offrire al nostro prossimo a motivo, molto spesso, della nostra incoerenza.

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 15 settembre

Cari parrocchiani,
nel Vangelo di oggi Gesù chiede ai suoi discepoli: «Ma voi, chi dite che io sia?»; una domanda che richiede una risposta decisa da parte di tutti. Seguire Gesù significa rinnegare sè stessi, ovvero dire
“no” a potere, prestigio, forza, autorità, denaro.
Gli idoli del mondo non sono tanto esterni quanto parte della nostra essenza. Per rinnegarli Gesù ci insegna a metterci al servizio degli altri, anche se comporta fatica e difficoltà. Naturalmente questa
logica evangelica comincia nella vita di coppia e di famiglia, dove sono necessarie rinunce e sacrifici per amore.
Nel qual tempo – ci assicura Gesù in un altro passo del Vangelo – questo cammino è dolce e il peso della croce è leggero perché «il Signore Dio mi assiste» afferma due volte il profeta Isaia e «camminerò alla presenza del Signore» dichiara poi il salmista.
Buona

domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 8 settembre

Cari parrocchiani,
sappiamo tutti che l’isolamento dell’uomo non è causato solo dai sensi fisici o dalle distanze ambientali. Esiste una chiusura interiore che riguarda il nucleo più profondo della persona, quello che la Bibbia chiama il “cuore”. Gesù è venuto per “aprire” e liberare questo nucleo, permettendoci di vivere pienamente la nostra relazione con Dio e con gli altri.
Per questo motivo, la parola “effatà – apriti”, che viene pronunciata nel Rito del Battesimo, riassume l’intera missione di Gesù. Egli si è incarnato affinché l’uomo, reso interiormente sordo e muto dal peccato, possa ascoltare la voce di Dio, la voce dell’Amore che parla al suo cuore, e impari a comunicare a sua volta il linguaggio dell’amore, traducendo in gesti di generosità e di donazione di sé.
Perciò, tanto quanto facciamo esperienza di intimità con Dio nell’ascolto profondo della sua Parola, tanto più saremo coscienti di essere da Lui amati. E ci sono molte forme in cui questa rivelazione ci permea: a volte sarà l’improvvisa e intensa esperienza del miracolo, altre volte e più spesso la scoperta graduale che tutta la nostra vita è un miracolo d’amore.

Buona “Seconda di Settembre”!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 25 agosto e 1 settembre

Cari parrocchiani,
al termine del lungo capitolo 6° di Giovanni sul “pane di vita” viene nuovamente riproposto il tema del “rifiuto”. Dopo la folla e i Giudei, ora tocca ai discepoli. Anche loro si interrogano e si spaccano i denti con la parola dura del maestro che non cerca il consenso, non ritratta, non addolcisce i toni del suo discorso che ha provocato la reazione di molti.
La domanda è diretta e ai discepoli tremano le ginocchia: volete andarvene anche voi? Anche voi volete abbandonarmi? Dopo qualche istante di silenzio, è Pietro che prende la parola. Forse nemmeno lui aveva capito il senso delle parole del rabbí, ma certamente aveva intuito che nessuno dona quella pienezza che ha sperimentato al suo fianco.
Dopo aver lasciato tutto per stare con lui, Pietro non può immaginare nulla di più bello e di più vero. Pur non avendo ancora
compreso il vero mistero di Gesù, si era accorto che la presenza del maestro aveva “ribaltato” completamente la sua esistenza, mettendo davvero “ordine” nella sua vita.

Buona Quarta di Agosto!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 11 e 18 agosto

Cari parrocchiani,
il 15 agosto festeggiamo l’Assunzione alla “gloria celeste” della Beata Vergine Maria. Comunemente l’arte pittorica rappresenta la. Madonna che, sorretta dagli angeli, sale in “cielo” in “anima e corpo”.
Ma il cielo più che un luogo è una nuova condizione della quale sappiamo una cosa sola: consente di vedere Dio e di stare al suo cospetto, come Gesù che va a sedere alla destra del Padre. E anche se fatichiamo a immaginare questa realtà, il pensiero che sia accanto a Gesù e al Padre fa sì che Maria sia ancor più vicina a noi e attenta ai nostri bisogni. Inoltre, il fatto che viene assunta in anima e corpo è un modo di dire che è sempre lei, come anche noi saremo sempre noi, quando il Signore ci chiamerà a sé. Per questa ragione è un giorno di festa anche per noi perché, se Gesù è il primo risorto dai morti, Maria è la conferma che non è il primo e l’ultimo, ma che anche noi siamo chiamati a vivere in eterno con Dio e ad intercedere per i nostri cari.

Buon Ferragosto!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 28 luglio e del 4 agosto

Cari parrocchiani,
ancora una volta Gesù è attento e concreto, accorgendosi che la gente accampata sulle sponde del lago ha fame e prende l’iniziativa.
Egli sa che l’unico pane che può saziarci è quello condiviso nella fraternità, è il pane spezzato nell’amore che ricompone i nostri cuori divisi.
Quei cinque pani e due pesci non sono niente se tenuti nello zaino, ma possono diventare molto se messi nelle mani di Gesù.
La missione appena compiuta dai discepoli (una e due domeniche fa) ci ha insegnato che non importa se hai poco, o niente;
l’importante è mettere tutto nelle mani di Dio con fiducia e passione.
Lui farà esplodere il miracolo dell’amore!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 14 e 21 luglio

Cari parrocchiani,
cosa devono aver pensato i discepoli e le discepole di Gesù quando li ha spediti in giro a coppie senza di Lui, senza la presenza, la parola, la guida che avevano sperimentato fino a quel momento?
Eppure, anche se costoro diventano i “protagonisti” della missione, di fatto, rimangono uniti saldamente a Lui (per questo, finito il loro compito, torneranno a Lui) perché il suo modo di fare si riflette sulle loro modalità esecutive: annunciando la venuta del “re celeste”, là dove gli uomini vivono e soffrono, “scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano”.
Infatti, quando c’è Gesù nel cuore di una persona, o in una famiglia, là spariscono le invidie, gli odi, le impurità, le discordie e le avarizie. Perché dove arriva Gesù inizia a. regnare l’amore e la concordia.

Buona seconda metà di luglio! don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 16 e 23 giugno

Cari parrocchiani,
i brani di Vangelo di queste due domeniche (Marco 4,26-34 e 4,35-41) ci offrono la visione di quello che è il nostro “viaggio” della vita all’interno del regno di Dio i cui confini sono in continua espansione – similmente a quanto succede per un piccolo granello di senape che germoglia e cresce in modo misterioso – grazie a una
forza intrinseca che ha la sua origine nella comunione con Gesù.
Così, nonostante le “tempeste” della vita che spesso rincorrono, la fede ci aiuta a riconoscere questa presenza divina che, nella “barca” della nostra vita, ci accompagna e ci sostiene, anche se a volte può sembrare dormiente.
Dunque, si tratta di vedere oltre le apparenze e a fidarci del processo di crescita, personale ed ecclesiale, grazie alla presenza costante del Signore che ci guida e ci protegge lungo il “cammino”
della vita.

Don Christian