Scarica il bollettino Insieme del 14 e 21 luglio

Cari parrocchiani,
cosa devono aver pensato i discepoli e le discepole di Gesù quando li ha spediti in giro a coppie senza di Lui, senza la presenza, la parola, la guida che avevano sperimentato fino a quel momento?
Eppure, anche se costoro diventano i “protagonisti” della missione, di fatto, rimangono uniti saldamente a Lui (per questo, finito il loro compito, torneranno a Lui) perché il suo modo di fare si riflette sulle loro modalità esecutive: annunciando la venuta del “re celeste”, là dove gli uomini vivono e soffrono, “scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano”.
Infatti, quando c’è Gesù nel cuore di una persona, o in una famiglia, là spariscono le invidie, gli odi, le impurità, le discordie e le avarizie. Perché dove arriva Gesù inizia a. regnare l’amore e la concordia.

Buona seconda metà di luglio! don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 16 e 23 giugno

Cari parrocchiani,
i brani di Vangelo di queste due domeniche (Marco 4,26-34 e 4,35-41) ci offrono la visione di quello che è il nostro “viaggio” della vita all’interno del regno di Dio i cui confini sono in continua espansione – similmente a quanto succede per un piccolo granello di senape che germoglia e cresce in modo misterioso – grazie a una
forza intrinseca che ha la sua origine nella comunione con Gesù.
Così, nonostante le “tempeste” della vita che spesso rincorrono, la fede ci aiuta a riconoscere questa presenza divina che, nella “barca” della nostra vita, ci accompagna e ci sostiene, anche se a volte può sembrare dormiente.
Dunque, si tratta di vedere oltre le apparenze e a fidarci del processo di crescita, personale ed ecclesiale, grazie alla presenza costante del Signore che ci guida e ci protegge lungo il “cammino”
della vita.

Don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 9 giugno

Cari parrocchiani,
come mai Gesù afferma che la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata? Non è infinita la misericordia di Dio?
Per capire quest’affermazione di Gesù dobbiamo riflettere sul fatto che spesso noi abbiamo un concetto di peccato un po’ riduttivo, come se fosse solo qualcosa di “oggettivo” e basta. In realtà il peccato non è solo nell’atto che si commette, ma prima ancora nella libera volontà con la quale lo si compie, consapevoli di ciò che si sta
facendo.
Capiamo, allora, che la bestemmia contro lo Spirito Santo non è che un atto della nostra volontà con il quale rifiutiamo Dio e la sua grazia. Qualsiasi peccato può essere perdonato, ma se chiudiamo il cuore al suo perdono, Dio non sfonderà mai la porta che abbiamo chiuso, perché ci lascia liberi e preferisce correre il rischio di un nostro rifiuto piuttosto che avere da noi un amore non libero.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 2 giugno

Cari parrocchiani,
le parole di Gesù che proclamano il compimento dell’antica alleanza nel mistero pasquale accompagnano la quotidianità di un pasto: non solo nel condividere il cibo, la tavola, ma anche nel dare da mangiare e nel dare da bere.
Antropologicamente è intorno a una tavola, o almeno davanti a un pasto preso insieme, che l’uomo ha iniziato a stringere alleanze, a sigillare patti, a celebrare relazioni di amicizia e di amore. La relazione, l’amicizia, l’amore hanno bisogno di vita e il pasto comune è una quotidiana celebrazione della vita.
La comunità dei discepoli di Gesù è intorno a una tavola che vede sigillata la propria fraternità e l’appartenenza al loro Signore. A Messa, dunque, siamo rinviati non solo a un avvenimento pasquale, non solo alla comunione con il Signore, ma anche alla quotidianità del mangiare insieme dove si nutre la vita, che ha bisogno di cibo ma. anche di accoglienza, di ascolto, di gratuità, di misericordia.

Buona festa del Corpus Domini!

Scarica il bollettino Insieme del 26 maggio

Cari parrocchiani,
«A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo…».
Il potere «in cielo e sulla terra» che ha ricevuto, il Risorto decide di mescolarlo alla nostra povertà umana. Come lievito nella farina.
Invece di manifestarsi in modo esplicito e inequivocabile, sceglie ancora una volta la via dell’umiltà e della gradualità.
Ecco perché la missione è cosa preziosa e delicata che fa tremare le gambe e chiede tanto spogliamento di sé, perché Chi si serve di noi possa compiere i suoi disegni nonostante la nostra inadeguatezza.

Lieta festa della Santissima Trinità!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 19 maggio

Lettera p/s Annarita

Cari parrocchiani,
che cosa fa lo Spirito Santo? Sicuramente non dirà nulla di più di quanto Gesù abbia già detto. La novità, invece, è quella di guidare la Chiesa verso un’intelligenza profonda e progressiva del Vangelo.
Di conseguenza, lo Spirito suscita passione per la Parola affinché circoli come il sangue nel corpo della comunità ecclesiale, creando in essa una comunione vitale e antitetica alla confusione e alle divisioni di Babele (del mondo).
Infine lo Spirito rende la Chiesa capace di tradurre il Vangelo nella storia. Egli ci dona la forza dell’amore di Cristo per fare della nostra vita un capolavoro di Dio, una scommessa vincente, una testimonianza pasquale.

A tutti voi auguro una rinnovata esperienza di Pentecoste!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 12 maggio

Cari parrocchiani,
nell’apparente distanza che si viene a creare con l’ascensione del Signore s’inaugura la missione della Chiesa, da quel momento chiamata a creare “prossimità” con tutti i popoli.
In quella vicinanza Gesù stesso si manifesta. Questa è la sua promessa. Niente a che vedere con la diffusione di un’ideologia.
È questione di un incontro che si rende possibile attraverso la mediazione umana, l’incontro di ogni persona con il Cristo risorto.
Dunque, per quanto poveri e limitati, siamo tutti missionari… necessari!

Buona festa dell’Ascensione!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 5 maggio

Cari parrocchiani,
per nove volte, Gesù, ripete la parola “amore” e in modo particolare ci invita a rimanere nel suo amore. Esso, infatti, è reale come un luogo, un paese, una casa; ci puoi vivere dentro. Anzi, ci siamo già dentro, come un bimbo quando è ancora dentro il grembo della madre e anche se non la può vedere ha mille segni della sua presenza: è colei che lo nutre, lo scalda, lo culla e si prende cura di lui.
Più in generale però, rimanere nell’amore di Gesù significa riconoscerlo negli affetti dei nostri genitori, dei fratelli, degli amici, di tutti coloro che ci sono cari, di tutte le persone con cui condividiamo le nostre giornate.
Egli, poi, rivolgendosi a noi come a degli amici, ci dà il suo nuovo comandamento: «Amatevi gli uni gli altri»! Non semplicemente: amate. Ma: “gli uni gli altri”. Non si ama l’umanità in generale. Si amano le persone una a una, faccia a faccia, guardandole dritto negli occhi, si ama questa donna, questo fratello, questo bambino, questo sconosciuto…

Buona sesta domenica di Pasqua!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme 28 aprile

Cari parrocchiani,
man mano che ci allontaniamo dai giorni di Pasqua, la liturgia fa memoria di quelle parole di Gesù e di certi eventi della Chiesa che aiutano i fedeli a perseverare in una fede ricca di frutti.
Il Signore ha portato Paolo sulla via della conversione. Il suo nome originario, Saul, ricordava la potenza e la grandezza di uno di più importanti re di Israele. Poi prese il nome di Paolo, che significa “piccolo” (paulus). Da violento qual era, Paolo lotta con il proprio orgoglio fino a definirsi il “più piccolo tra gli apostoli” (1 Corinzi 15,9). Questa lotta andrà avanti tutta la vita ed egli dovrà restare attaccato alla vite che è Cristo (Vangelo).
Anche noi siamo invitati a lottare per “rimanere in Cristo” anche se il nostro cuore è infedele e smemorato, perché nutriamo la speranza che “Dio è più grande del nostro cuore” (II lettura).

Buona quinta domenica di Pasqua!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 21 aprile

Cari parrocchiani,
quanto, nella nostra vita, siamo in grado di distinguere i “buoni pastori” dai “mercenari”?
Può capitare che per comodità, illusione o falsa speranza, scegliamo la guida sbagliata e così vediamo nel mercenario un modello da seguire, crediamo in lui e quasi ne diventiamo delle sterili imitazioni, “pecore” nella più comune accezione negativa. Pensiamo, ad esempio, come la società esalti i cosiddetti “influencer” inducendo alla psicosi del “mi piace”. Di fatto… quante persone seguiamo con i nostri “profili social”? Quante di queste possono essere per noi “buone guide” anziché “mercenari”?
Come riconoscere, allora, il “buon pastore”? Ce lo suggerisce Gesù stesso: cercare chi possa conoscerci veramente, chi possa consigliarci, chi sappia spendersi per noi e venire a cercarci quando ci perdiamo.

Buona quarta domenica di Pasqua!
don Christian