Scarica il bollettino Insieme del 17 novembre

Cari parrocchiani,
le parole apocalittiche utilizzate da Gesù fanno comprendere che le cose create, tra cui il mondo e l’uomo, hanno un limite, quello della caducità. Dunque, come ogni cosa creata, anche ciò. che sta sulla terra e nel cielo soffre di questo limite. Se però la finitezza e la caducità da un lato possono spaventarci, dall’altro ci spingono a prepararci per il momento in cui il Signore tornerà nella gloria.
Il nostro essere cristiani talvolta è dato da inerzia, abitudine, tradizione, facciamo delle cose perdendo di vista l’obiettivo.
Il ricordarci invece, di tanto in tanto, qual è la nostra metà, come sta facendo oggi il Signore, può aiutarci a vivere la nostra fede con convinzione, con tenacia, con passione.

Buona domenica! don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 10 novembre

Cari parrocchiani,

«…hanno gettato parte del loro superfluo»; superfluo è quello che esce dal bicchiere, come a dire: io mi tengo il bicchiere pieno col suo contenuto, tu accontentati di quello che fuoriesce. Per questo mi domando: che tipo di relazione ho con il mio prossimo? Come mi sto giocando? La vita o solo il superfluo? E con Dio? Molto spesso le nostre relazioni sono ferite proprio perché non ci “giochiamo” la vita, ma solo il superfluo. Nell’obolo della vedova è significato tutto l’amore di quella donna per Dio e per i fratelli; ha offerto «tutto quanto aveva per vivere», non si potrebbe aggiungere altro. «Sulla bilancia della giustizia divina non si pesa la quantità dei doni, bensì il peso dei cuori» (San Leone Magno).

Buona domenica del Ringraziamento!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 27 ottobre

Cari parrocchiani, la domenica non accontentiamoci di essere qui tutti alla stessa “distanza” da Gesù; non accontentiamoci di sapere che passa e di lasciarlo passare. Ognuno si chieda: Ma cosa può fare Gesù per me, oggi? Questo vangelo, che ho sentito, cosa dice a me personalmente? Di che cosa ho veramente bisogno per tornarmene a casa migliore di come sono venuto? «Signore, fa’ che io veda!». Sono duemila anni che la Chiesa annuncia la “salvezza”, ma la salvezza non scende a “pioggia”. È un dono di Dio. In ogni caso noi cristiani non possiamo starcene seduti ai margini della strada e lasciare che il mondo corra. Noi crediamo in Colui che può aprirci gli occhi, scaldarci il cuore, e ridare vigore al nostro camminare. Ogni domenica Egli è in mezzo a noi. Non lasciamolo passare inutilmente.

Buona domenica e lieta solennità di Tutti i Santi!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 20 ottobre

Cari parrocchiani,
tra i discepoli non era ancora chiaro il senso del loro seguire Gesù: per loro essere nella cerchia ristretta significava aver fatto una qualche carriera, aver trovato il trampolino di lancio per una nuova posizione sociale, aver conquistato un certo potere…
Ma il Maestro smonta subito le loro pretese.
Egli non viene a instaurare un altro regno di questa terra, uguale a tutti gli altri, nei quali il potere si conquista per dominare e sfruttare, perché il Signore può solo amare e per questo si fa servo, entrando negli anfratti più oscuri e nei sotterranei più tremendi della vita degli uomini, per caricarsi di ogni male e risollevare l’umanità a prezzo della sua stessa vita.
Per questa ragione chi più ama… più “serve”!

Buona “giornata missionaria”!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 13 ottobre

Cari parrocchiani,

il Maestro, dopo la prima domanda su cosa fare per avere la vita eterna, risponde con la proposta ben più coinvolgente di seguirlo, imitando la sua vita. È una proposta esigente e per questo Gesù fa precedere le sue parole da un gesto ricco di significato e di grazia: «Fissò lo sguardo su di lui, lo amò». Ogni volta che il Signore chiede di seguirlo, non fa mancare la sua grazia necessaria. Seguire Cristo non è un discorso di sacrifici, ma di lasciare tutto per avere tutto. Il Vangelo chiede la rinuncia, ma solo di ciò che è zavorra che impedisce il volo.

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 6 ottobre

Cari parrocchiani,

Rifiutare: «Allontanare una persona con cui abbiamo un legame sociale o affettivo…», così definisce la Treccani. E, in effetti, è qualcosa che, quando necessario, facciamo. La possibilità di allontanare. qualcuno, di prendere distanze definitive, di chiudere una relazione (di qualsiasi tipo essa sia) ci fa sentire al sicuro, protetti da intrusioni nella nostra intimità. Non pensiamo solo a mariti e mogli, per un momento, perché – permettetemi di dirlo – è troppo facile difendere con forza il sacro vincolo del matrimonio e poi rinnegare il vincolo ancora più sacro e originario tra fratelli e sorelle in umanità. Per questo il Vangelo associa al vincolo matrimoniale anche “altro”: chi accoglie e rimane nella relazione coniugale è anche capace di accogliere e rimanere nella relazione fraterna (e viceversa); ossia è capace di accogliere anche i piccoli, coloro ai quali non vengono riconosciuti nemmeno i diritti fondamentali.

A tutti voi auguro un buon “Ottobre missionario”!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 29 settembre

Cari parrocchiani,
oggi Gesù ci avverte dal rischio di utilizzare la nostra appartenenza alla comunità (cristiana) per allontanare gli altri a causa della nostra durezza di cuore e superbia e arroganza.
“Abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo perché non ci seguiva”; ossia: chi non è dei nostri, chi non ha i documenti in regola, non di rado lo etichettiamo come incapace di fare il bene o addirittura di concepirlo.
Gesù, invece, esorta i discepoli e noi a riconoscere e apprezzare il bene ovunque si trovi, senza pregiudizi, il che richiede una profonda conversione che elimini ogni mentalità di privilegio ed
esclusivismo religioso.
Inoltre, ci esorta a evitare di dare scandalo, specialmente a chi è più debole nella fede (“i piccoli”). Lo scandalo è una colpa gravissima che danneggia la vita di un individuo e quindi della società, ostacolando la salvezza e il vero bene che possiamo offrire al nostro prossimo a motivo, molto spesso, della nostra incoerenza.

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 15 settembre

Cari parrocchiani,
nel Vangelo di oggi Gesù chiede ai suoi discepoli: «Ma voi, chi dite che io sia?»; una domanda che richiede una risposta decisa da parte di tutti. Seguire Gesù significa rinnegare sè stessi, ovvero dire
“no” a potere, prestigio, forza, autorità, denaro.
Gli idoli del mondo non sono tanto esterni quanto parte della nostra essenza. Per rinnegarli Gesù ci insegna a metterci al servizio degli altri, anche se comporta fatica e difficoltà. Naturalmente questa
logica evangelica comincia nella vita di coppia e di famiglia, dove sono necessarie rinunce e sacrifici per amore.
Nel qual tempo – ci assicura Gesù in un altro passo del Vangelo – questo cammino è dolce e il peso della croce è leggero perché «il Signore Dio mi assiste» afferma due volte il profeta Isaia e «camminerò alla presenza del Signore» dichiara poi il salmista.
Buona

domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 8 settembre

Cari parrocchiani,
sappiamo tutti che l’isolamento dell’uomo non è causato solo dai sensi fisici o dalle distanze ambientali. Esiste una chiusura interiore che riguarda il nucleo più profondo della persona, quello che la Bibbia chiama il “cuore”. Gesù è venuto per “aprire” e liberare questo nucleo, permettendoci di vivere pienamente la nostra relazione con Dio e con gli altri.
Per questo motivo, la parola “effatà – apriti”, che viene pronunciata nel Rito del Battesimo, riassume l’intera missione di Gesù. Egli si è incarnato affinché l’uomo, reso interiormente sordo e muto dal peccato, possa ascoltare la voce di Dio, la voce dell’Amore che parla al suo cuore, e impari a comunicare a sua volta il linguaggio dell’amore, traducendo in gesti di generosità e di donazione di sé.
Perciò, tanto quanto facciamo esperienza di intimità con Dio nell’ascolto profondo della sua Parola, tanto più saremo coscienti di essere da Lui amati. E ci sono molte forme in cui questa rivelazione ci permea: a volte sarà l’improvvisa e intensa esperienza del miracolo, altre volte e più spesso la scoperta graduale che tutta la nostra vita è un miracolo d’amore.

Buona “Seconda di Settembre”!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 25 agosto e 1 settembre

Cari parrocchiani,
al termine del lungo capitolo 6° di Giovanni sul “pane di vita” viene nuovamente riproposto il tema del “rifiuto”. Dopo la folla e i Giudei, ora tocca ai discepoli. Anche loro si interrogano e si spaccano i denti con la parola dura del maestro che non cerca il consenso, non ritratta, non addolcisce i toni del suo discorso che ha provocato la reazione di molti.
La domanda è diretta e ai discepoli tremano le ginocchia: volete andarvene anche voi? Anche voi volete abbandonarmi? Dopo qualche istante di silenzio, è Pietro che prende la parola. Forse nemmeno lui aveva capito il senso delle parole del rabbí, ma certamente aveva intuito che nessuno dona quella pienezza che ha sperimentato al suo fianco.
Dopo aver lasciato tutto per stare con lui, Pietro non può immaginare nulla di più bello e di più vero. Pur non avendo ancora
compreso il vero mistero di Gesù, si era accorto che la presenza del maestro aveva “ribaltato” completamente la sua esistenza, mettendo davvero “ordine” nella sua vita.

Buona Quarta di Agosto!
don Christian