Scarica il bollettino insieme del 18 maggio

Cari parrocchiani,
nessuno è tanto lontano da Gesù da non poter essere raggiunto dal suo abbraccio di bontà, neppure Giuda. Ed è contento quando qualcuno continua nel tempo questo abbraccio, dilatando all’infinito il suo amore, raggiungendo ogni essere umano, anche il più lontano.
Noi non siamo dove è Lui, ma Lui è dove siamo noi e con noi s’incarna continuamente nelle vicende del mondo.
E anche con noi cerca di costruire il suo Regno.

Buona quinta domenica di Pasqua!

don Christian

Scarica il bollettino insieme del 11 maggio

Cari parrocchiani,
forse l’immagine delle “pecore” non rende ragione dell’emancipazione dell’uomo moderno, della libertà che ci appartiene come mai prima d’ora.
In effetti stiamo andando dietro a una strana idea di libertà che ha messo le nostre coscienze prima, e le nostre vite poi, nelle mani del vuoto, dell’indifferenziato, dell’equivalente, facendoci sentire padroni di tutto e di tutti. E così, senza accorgercene, siamo diventati servi di tanti signori! Perciò, se non siamo più pecore… siamo pecoroni! Il Signore ci faccia la grazia di riposare come pecorelle sul suo grembo!

Buona domenica del “Buon Pastore”!

don Christian

Scarica il bollettino insieme del 4 maggio

Cari parrocchiani,
“terminate” le feste pasquali e gioito dell’eco dell’annuncio della risurrezione di Cristo… l’impressione è quella di essere
gradualmente ritornati alla normalità… alla routine quotidiana!
Ed è esattamente ciò che accade al gruppo degli Undici che, presso il lago di Galilea, riprendono l’attività di pescatori.
Ma, di fatto, l’esperienza di incontro con Gesù e di sequela, per tre anni, li ha toccati così nel profondo che non sono più quelli di prima… e la vita di sempre non basta più. Ossia, ciò che hanno vissuto è rimasto dentro! Anzi, Lui è rimasto dentro, tanto dentro che adesso lo vedono lì, sulla spiaggia, come tante altre volte: che li sta cercando, li aspetta per mangiare insieme il pesce che non hanno pescato…
Ci penserà Lui! Perché con Lui la vita è pienezza e una nuova missione per loro, come per noi oggi, si realizza!

Buona terza domenica di Pasqua!

don Christian

Scarica il bollettino insieme del 27 aprile

Cari parrocchiani,
«Pace a voi!»: pace dentro di noi e pace tra di noi! Una pace che ci viene donata dal Risorto, che ci viene affidata e che, a nostra volta, siamo chiamati a costruire con
dedizione e costanza.
Una pace che ci viene offerta anche quando, dentro e fuori di noi, innalziamo barriere e dichiariamo guerra al mondo che ci circonda. Una pace capace di oltrepassare ogni chiusura, ogni paura, ogni sospetto e incertezza.
Non si tratta di un semplice ideale, ma di una Presenza viva, che è in mezzo a noi proprio come lo era tra i discepoli nel cenacolo. Il suo dono, il suo entrare nelle nostre vite nonostante ogni ostacolo, rende sempre possibile la pace.
Il suo Esserci ci permette, incontrandolo, di essere toccati e trasformati dall’Amore.

Buona domenica della “Divina Misericordia”!
don Christian

Scarica il bollettino insieme del 20 aprile

Cari parrocchiani,
risorge solo chi è morto; si rialza solo chi è caduto. Solo il seme che muore produce frutti, quelli che il contadino seminava nel pianto raccoglie con gioia.
A Pasqua il sepolcro si svuota perché chi vi abbiamo messo non appartiene alla morte. Ogni sepolcro alla fine rimarrà vuoto perché il Figlio che ha dato la vita torna a riceverla per poterla dare ancora: ad ogni uomo, in ogni luogo, in ogni tempo.
E noi siamo testimoni di tutto questo dentro la sua e la nostra vita.

Con i più sentiti auguri di una lieta e Santa Pasqua di Risurrezione!
don Christian

Scarica il bollettino insieme del 13 aprile

Cari parrocchiani,
il rituale con il quale un candidato veniva eletto re, nell’antico Israele, prevedeva il rito del giro nella città a cavallo con la folla che acclamava il nuovo sovrano riconoscendo come tale. Era il compimento dell’investitura ufficiale che. consisteva nell’unzione da parte del. profeta: il nuovo re veniva. unto con olio sulla testa per significare la sua appartenenza a Dio per la funzione che da quel momento egli assumeva.
Nel caso di Gesù l’unzione viene fatta, fuori dagli schemi, da Maria di Betània nel banchetto del sabato (Mt 26, 6-13), mentre il giro trionfale in città viene regolarmente eseguito dal Signore perché desidera essere riconosciuto veramente per quello che è: Re. E non solo dei Giudei ma degli uomini di tutte le generazioni. Quindi Gesù non compie un gesto imprevisto, estemporaneo: il suo è un evento pianificato e annunciato.
Anche noi, insieme alla folla, lo riconosciamo Re e Signore, non solo dei nostri cuori ma dell’intera società umana.

Buona Settimana Santa!

don Christian

Scarica il bollettino insieme del 5 aprile

Cari parrocchiani,
Gesù non ha unito il suo sguardo agli sguardi di quelli che divoravano quella donna (adultera) con gli occhi… mentre l’accusavano. Ma ha guardato a terra con mitezza e rispetto, zigzagando col dito sulla polvere.
A volte noi avviciniamo il male con la pretesa di combatterlo, ma noi stessi lo portiamo dentro, dietro uno sguardo arcigno. Solo la misericordia, offerta e ricevuta, vince il male, liberandoci dai fardelli che impediscono il cammino.
Liberàti da quest’Uomo così libero, sapremo offrire libertà attorno a noi?

Buona quinta domenica di Quaresima!

don Christian

Scarica il bollettino insieme del 30 marzo

Cari parrocchiani,
questa domenica, nella tradizione. liturgica, è detta “in Laetare”, come recita l’antifona d’ingresso: “Sfavillate di gioia con essa, voi che eravate nel lutto”. Ossia, giunti a metà della Quaresima la liturgia ci invita ad alzare lo sguardo per godere dello sguardo di amore del Signore; “Gustate e vedete com’è buono il Signore”, dichiara il salmista.
Infatti, pare proprio di vedere il volto di quel “padre misericordioso” di cui ci parla il Vangelo. E così deve essersi sentito il figliol prodigo quando, rinsavito delle sue malefatte, ha incrociato lo sguardo del padre e la sua arringa si è sciolta proprio dinanzi alla gioia di un cuore di padre che le inventa tutte pur di farglielo capire: uccide il vitello grasso – come volesse far fuori il peccato e mostrare tutta la vacuità dell’idolatria che aveva lasciato quel figlio senza un vestito decente né sandali – e gli mette al dito l’anello, segno della riammissione in famiglia, di appartenenza, di protezione, come a dire: “Se capirai fino in fondo il mio amore, ti sarà difficile peccare ancora!”.

Buona quarta domenica di Quaresima!

don Christian

Scarica il bollettino insieme del 23 marzo

Cari parrocchiani,
oggi Gesù, dinanzi ai fatti di “cronaca nera” avvenuti in quei giorni, ci esorta a non fermarci alla sterile constatazione della loro fatalità (la torre crollata sulla gente) e nemmeno a prendercela con il “Pilato” di turno ma, piuttosto, a trasformare questi avvenimenti nell’occasione per lasciarci richiamare a una radicale “conversione” di vita!
Dunque, non fermiamoci alla superficialità dei fatti e alle considerazioni umane… perché gli appelli e gli ammonimenti di Dio ci possono arrivare dalle cose che accadono nel mondo.
E per vedere gli eventi con gli occhi di Dio e giudicarli rettamente occorre “avere il pensiero di Cristo”, dice san Paolo (1 Corinzi 2,16).
Perciò, non rimandiamo a domani quello che possiamo iniziare oggi… perché i Signore ci dà un tempo ulteriore per zappare e mettere il concime… ma è un tempo comunque breve!

Buona terza domenica di Quaresima!

don Christian

Scarica il bollettino insieme del 16 marzo

Cari parrocchiani,
qual è il significato della “Trasfigurazione di Gesù”? I discepoli sono assaliti da un dubbio: il loro Maestro è in cammino verso Gerusalemme, dove lo attende la condanna. Per questo hanno bisogno di comprendere che in Lui c’è qualcosa di più grande del potere di compiere miracoli o
insegnare con autorità, ossia: il Signore vive sia nel tempo che oltre il tempo (dialogando con Mosè ed Elia, rendendoli suoi contemporanei), parla e ascolta il Padre in modo diretto (che lo riconosce come Figlio);. dunque, Egli è veramente Dio!
Grazie a Gesù, anche noi possiamo superare i limiti del tempo e le difficoltà della vita. Possiamo entrare in dialogo con i grandi uomini del passato che già vivono nella gloria divina e portare la nostra croce con lo sguardo rivolto a quel meraviglioso vortice d’amore che ci attende. In questo modo, ogni croce non solo diventa sopportabile, ma persino
desiderabile, poiché rappresenta la via per entrare per sempre in Dio.

Buona seconda domenica di Quaresima! don Christian